Che senso ha annunciare decisioni che si sa a priori di non potere assumere?
Pontificare una cosa e farne un'altra?
Capisco che tenere barra e schiena dritta non é facile ed é molto
costoso, perchè impone rinunce e marginalità, ma a furia di fare il
contrario di quello che si dice si rischia di essere uguali agli altri
venditori di aspirapolvere.
Nello specifico Civati non sbaglia a dare la fiducia al governo Renzi,
ha sbagliato a non esercitare il suo ruolo di minoranza nel partito in
modo chiaro e coerente su tutti il territorio nazionale, a non
riconoscere che il congresso è finito, che Renzi è stato eletto
segretario e che la direzione nazionale del PD ha approvato il suo
cronoprogramma, compresa la sfiducia a Letta.
La minoranza di un
partito, del resto, non si realizza votando contro il governo del
proprio partito, ma lottando all'interno di questo per cambiarlo.
Capisco che é una lotta titanica, direi senza speranze, ma il PD é
questo. Da D'Alema, a Prodi, Veltroni, Bersani, Letta
e Renzi. Prendere o lasciare. Ma non si può prendere il posto in
parlamento, nei consigli regionali e comunali, svolgere funzioni
elettive e amministrative, in nome del PD, candidandosi nel PD, e poi
sputandoci sopra, magari per finta, perchè poi altrimenti ci cacciano. Caso
mai si va via, si esce, non ci fa togliere.
Ma andarsene impone la rinuncia alle cariche elettive e le dimissioni dai ruoli che si rivestano in nome del PD.
Così come in Calabria,
giovani e anziani di questo partito non possono avallare l'asso
piglia tutto ai congressi provinciali senza garantire alcun diritto di
tribuna, salvo poi contestare con l'assenza dei delegati al congresso
regionale, la legittimità di un segretario eletto dopo 4 anni di
commissariamento, chiedendo un accordo di larghe intese.
In
assemblea si va anche quando si è uno contro tutti, anche quando si sa
di essere in minoranza, soprattutto quando si é minoranza.
Ma noi
nel Pd siamo abituati a fare i "margiassi" quando vinciamo, anche
truccando le carte e sapendo di essere stati beccati con le mani nel
sacco. Ma facciamo le "vittime" di complotti quando anche altri, magari
i vecchi amici di merenda, hanno imparato a vincere da soli allo
stesso modo.
L'indignazione del resto non viaggia a corrente alternata e la libertà non é uno spazio libero. Liberta é partecipazione.
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