La
Chiesa impone ai promessi sposi il corso preparatorio al matrimonio
diretto a spiegare diritti e doveri dei coniugi cattolici, gli obblighi
verso i figli, verso Dio e la comunità. Si può condividere o meno il
metodo e gli obiettivi, ma la Chiesa la sua parte di formazione o
formattazione che dir si voglia, la svolge e non ci si sposa in Chiesa
se non aderisci a quel progetto di famiglia, o se non
fai finta di volerne far parte: ci si confessa, si fa la comunione e
poi l'obbligatorietà della cresima. Tutto questo non è diretto,
evidentemente, alla cura dell'anima, ma se non compi questi passaggi,
che possono anche essere retori, teorici, rituali, non puoi contrarre
matrimonio. La formazione dei coniugi cattolici passa quindi da una
continua esercitazione e selezione che si compie nel tempo nella
propria parrocchia di appartenenza.
Lo Stato Civile nelle sue forme
ed espressioni territoriali in che modo forma o formatta i propri
cittadini, i padri e le madri di famiglia? Quali sono i requisiti
ineliminabili per contrarre matrimonio civile, pubblicazioni a parte?
In che modo lo Stato utilizza la medicina di base, la scuola
dell'obbligo, i servizi sociali, le associazioni antiviolenza, le
strutture di mediazione, le case famiglia, per educare all'affettività,
alla sessualità, alla genitorialità?
Certo non si può impedire a
nessuno di fare sesso, di confonderlo con l'amore e di mettere al mondo
figli anche se non si è in grado di essere genitori. Così come è
impossibile capire quando si è pronti, responsabili, al sicuro dal
rischio di essere sopraffatti dal proprio mostro interiore. Ma siamo
sicuri che con tutti i soldi che spendiamo per sanità, giustizia,
scuola, formazione, associazioni, ecc. ecc., non sia possibile fare di
meglio e fornire alle madri, ai padri, ai mariti, alle mogli, ai figli,
strumenti di maggiore comprensione dei comportamenti apparentemente
strampalati e innocui, ma che potrebbero con anticipo rivelare le
personalità difficili, alterate, pericolose?
Non è che per caso la
sanità è organizzata nell'interesse di medici, farmacie & c., la
giustizia nell'interesse di giudici e avvocati, scuola, formazione,
associazione, nell'interesse dei prof, dei formatori, di presidenti e
componenti di direttivo?
No, dico così per dire, perché, se così
fosse, dovremmo concludere che della "persona" non si occupa nessuno e
che allora fin troppo bene vanno le cose.
Nessun commento:
Posta un commento