#report e la #gabanelli mi rincuorano sempre perchè ogni volta mi danno certezze e conferme, perchè sciolgono ogni mio dubbio, rafforzando la mia convinzione su alcune patolologie della nostra democrazia.
Ad agni modo è ormai chiaro che:
- la Calabria non è la prima, non è l'ultima, non è la sola,
- l'Italia è una Repubblica fondata sul conflitto di interesse,
- negli appalti pubblici, dallo sport alla sanità, dalle energie alla cooperative, l'unità d'Italia è consolidata e non c'è Lega che tenga,
- la carriera politica presuppone ineluttabilmente la tua adesione al circo magico, consentendo gli affari di alcuni, alimentando le clientele con la gestione della cosa pubblica, riescire a controllare le pubbliche commesse...fanculo i problemi del Paese.
- avere un parente in Questura o in Magistatura, meglio se al Tar, è provvidenziale e ti risolve un mucchio di problemi.
Insomma, gira vota e riminìa, vuoi vedere che l'unica repubblica fondata sul lavoro è la mia "repubblica canara" ? E che raccogliere e smaltire le deiezioni dei miei cani è occupazione più proficua e pulita che provare a cambiare la politica, il PD e coloro che lo tengono in ostaggio per i loro affari privati?
Di sicuro, questo posso garantirvelo, l'argomento "deiezioni" è il meno vomitevole e maleodorante di qualunque altro di cui si è parlato.
lunedì 22 dicembre 2014
lunedì 15 dicembre 2014
Anno nuovo, vita nuova. Il Cronoprogramma del mio 2015
Stazione dei Carabinieri di Nocera Terinese
M.llo Massimiliano Pezzi
Al Sindaco del Comune di
Nocera Terinese
Geom. Gaspare RoccaSindaco.noceraterinese@asmepec.it
Protocollo.noceraterinese@asmepec.it
Al Responsabile del SERVIZIO VETERINARIO di
Catanzaro-Lamezia Terme
Dott.ssa Angelina Esposito
Via S. Miceli88046 LAMEZIA TERME (CZ)
Protocollo@pec.aspe.cz.it
Guardie
Ecozoofile - RAGGRUPPAMENTO REGIONALE CALABRIA
Viale Stazione, 9 - Fraz. San Pietro Lamentino
- 88046 Lamezia Terme (CZ)Resp. Facente Funzioni: Dott. Luca TORCASIO
rrcalabria@vigilanzafareambiente.it
CORPO FORESTALE DELLO STATO
Via
Canonico Francesco Adamo88047 NOCERA TERINESE (CZ)
Ispettorato.generale@pec.corpoforestale.it
Resp.: Dir. Paolo Ottocalli
cpcatanzaro@vigilanzafareambiente.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
DISTACCAMENTO OPERATIVO MONTI REVENTINO TIRIOLO E MANCUSO
mancuso.cz@vigilanzafareambiente.it
ARPACAL
Via Lungomare - Località Mosca (Zona Giovino - Porto)
88100 - Catanzaro Lido
direzionegenerale@pec.arpacalabria.it
direzionescientifica@pec.arpacalabria.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
protocollo@pec.arpacalabria.it
Amministrazione provinciale di Catanzaro,
In persona del Presidente in carica
Piazza L. Rossi - 88100 CATANZARO
poliziaprovinciale@provincia.catanzaro.it
poliziaprovinciale@provincia.catanzaro.it
la sottoscritta Fernanda Gigliotti, nata a Nocera Terinese il 14.04.66 ed ivi residente e domiciliata in via Santa Caterina n° 162, con la presente da valere ad ogni effetto di legge,
DENUNCIA
Lo stato di grave abbandono in cui versa il territorio che si estende lungo la Strada Provinciale 163/1, a partire
da Bivio Brace fino dopo il ponte crollato sul Fiume Savuto, nelle contrade Marina Ventura, Marina Savuto e San Giuseppe.
A nulla vale la presenza costante
della sottoscritta, che ivi ha un
piccolo appezzamento di terreno, peraltro dotato di sistema di
videosorveglianza, e di pochi altri proprietari di buon volontà, poiché l’assenza
da parte delle autorità preposte al
controllo è totale e rende impossibile ogni “civica” e “civile” azione da parte
nostra.. Anzi la nostra azione non viene
vista come una difesa del bene comune, ma come sfida al controllo del
territorio da parte di alcuni senza, peraltro, avere dalla nostra parte le
forze di polizia che, al contrario, si concentrano piuttosto sul fatto che io
ho nel mio recinto 12 cani (non per mia scelta) o che pulisco da arbusti e
sterpaglie il ciglio stradale, benchè non di mia proprietà, con ciò garantendo il deflusso delle acque
piovane e magari anche impedendo incendi nei mesi estivi.
Del resto dopo il crollo del ponte
sul Savuto la zona medesima si pone come “zona di mezzo” per diverse attività lecite od illecite che vanno dall’abbandono di animali
domestici, all’abbandono di rifiuti solidi urbani e anche pericolosi per salute
pubbliche, oltre che “zona di mezzo” per il traffico e lo sfruttamento della
prostituzione e dei lavoratori in nero, italiani e immigrati. Un reticolo di
strade e stradine che consentono, infatti,
nonostante il crollo del ponte
sul Savuto, il collegamento della provincia di Catanzaro con quella di Cosenza,
con l’entroterra transitando dal porto di Campora San Giovanni direttamente
alla SA/RC, con imbocco da San Mango d’Aquino, attraverso la via della
Galassa, senza passare davanti a nessun
centro abitato e a nessun posto video
sorvegliato.
Ma senza volere inoltrarmi, in
questa sede, in ipotesi di reato e in scenari suggestivi, di cui possiamo solo
ipotizzarne l’esistenza, e volendomi
limitare alle cose che constano direttamente alla vista di chiunque, vi è che il ciglio della strada provinciale 163/1, a
ridosso delle scarpate, nel greto del fiume Grande e del Fiume Savuto, lungo la
stessa carreggiata, si abbandonano e si ammassano rifiuti di ogni tipo, dalle
gomme usurate, alle lastre di eternit, ai rifiuti solidi urbani, ai residui di
lavorazioni edilizie ad altro non meglio identificato scarto di lavorazaione. L’abbandono degli animali domestici
indesiderati, maggiormente cuccioli di cani e di gatti, è una crudeltà antica e illegale che dura da diversi anni e che ha costretto la
sottoscritta e qualche altro proprietario, a
subire l’imposizione di un numero indeterminato di cani nel proprio
terreno, dei quali ci si prende cura per
umana pietà.
Il fenomeno, tuttavia, è diventato spaventoso per dimensione. Tanto da apparire,
orami, insostenibile e non controllabile
dai pochi privati di buona volontà ivi
presenti, seriamente preoccupati non solo dell’incolumità del proprio
territorio, ma anche della sicurezza
della loro proprietà, dei loro beni , della loro stessa incolumità fisica.
I fatti di cui è denuncia, inoltre, appaiono essere
sempre più generati da un
comportamento doloso, frutto di un
ragionamento cinico e calcolato,
scientemente finalizzato o a mantenere traffici leciti ed illeciti di
chissà quale natura, e anche all’abbandono dei cuccioli e della spazzatura,
esattamente sotto il bivio Brace e nel fiume Grande per chi viene da Nocera/Falerna e nei pressi del ponte di Savuto per chi
proviene da Campora San Giovanni o da San Mango D’Aquino, quindi dalla SA/RC. L’avere
posizionato, infatti, un sistema di
video sorveglianza di fronte la mia abitazione, è servito solo a dirottare il
transito sulle stradine interpoderali e a spostare l’abbandono di cuccioli e di
spazzatura immediatamente prima della mia abitazione, sia con provenienza
Noera/Falerna che con provenienza Campora/San Mango d’Aquino.
Ad ogni modo non può essere passata
inosservata a nessuno di Voi, delle vostre pattuglie, dei vostri
controllori, che:
-
a meno di 100
mt dal Bivio Brace con direzione di marcia verso il ponte Savuto,
sostano da oltre 20 giorni (e per l’ennesima volta nel corso degli ultimi mesi)
diversi sacchi di spazzatura sia sul
ciglio della strada che sulla
carreggiata, rendendo insicura la stessa circolazione stradale. Ivi sono stati
abbandonati, inoltre, diversi cuccioli,
molti dei quali investiti dalle macchine di passaggio, e da me tolti dalla carreggiata per evitarne
loro spappolamento sull’asfalto. Anche oggi è stata tratta in salvo una piccola
meticcia di pochi mesi da me soccorsa in data odierna e salvata da morte certa;
- -
poco più sotto, esattamente nell’accesso a
quella parte di territorio che è stata destinata ad area di smaltimento e
deposito dei lavori sulla SA/RC, insistono cumuli di non meglio identificati
rifiuti.
- -
a poche centinaia di
metri ancora, probabilmente nello
scorso fine settimana, sono state abbandonate
nel greto del Fiume Grande, orientativamente sulla riva opposta all’insediamento dell’azienda
Mastroianni, diversi quantitativi di rifiuti la cui entità, natura, consistenza,
provenienza e pericolosità è tutta da accertare, sempre che la piena non li
porti direttamente a mare nel giro di poche ore..
Il territorio è, malgrado tutti Voi
e tutti noi, completamente abbandonato a se stesso.
E a nulla serve sporgere denunce
contro ignoti, se non intasare gli Uffici della Procura della Repubblica .
Urge a questo punto, una diversa e
rapida modalità di riappropriazione del controllo del territorio
stesso con un’azione di coordinamento congiunta affinchè si possa arginare un
fenomeno di rischio sociale e ambientale pericolosissimo.
Personalmente ho già realizzato un
impianto di video sorveglianza che ho messo a disposizione delle forze di polizia ma, come già detto, in
molti hanno trovato il modo per riprendere vecchi e consolidati traffici senza
passare davanti alle mie telecamere.
Credo a questo punto che non è
rinviabile sottoporre le vie di accesso a quest’area, delicata e strategica per
molte attività, sotto stretta video
sorveglianza con l’applicazione di telecamere lungo il perimetro e nei posti
chiave che avrei già, in buona parte individuato: Bivio Brace,
Ponte fiume Grande, insediamento
produttivo della Ditta Tommaso Mastroianni, ingresso dell’azienda agricola
Ventura e accesso al Piano di Terina, Ponte
Fiume Grande, stradine
interpoderali e punti si scambio.
La sottoscritta e qualche altro
proprietario sarebbe disponibile a contribuire alla realizzazione, previo
incontro urgente con le autorità in epigrafe.
E voi?
Se ci siete, se siete
d’accordo, se vi siete scocciati di fare ispezioni e sopralluoghi
senza mai beccare nessuno con le mani nel sacco (salvo qualche d’uno di noi a
potare i propri alberi o a pulire i propri confini dai rovi e multarli per
questo), se ritenete che è più economico e fruttuoso controllare il territorio
in tal modo, piuttosto che impiegare uomini e mezzi inutilmente, dateci la
possibilità di continuare ad essere cittadini animati da buoni propositi e
impegnati nella difesa del nostro territorio, del bene comune, della salute pubblica,
della tutela ambientale, degli animali. Fin da ora Vi informo che, stante lo stato di esasperazione in cui ormai mi trovo,
supportata solo da qualche altro cittadino che oggi si trova nella mia stessa
situazione di solitudine, nel caso in
cui a tale denuncia non dovesse far
seguito una immediata convocazione da parte di qualcuno
di Voi di un coordinamento di tutte le forze di polizia in indirizzo, nonché dell’amministrazioni interessate, oltre che
delle persone coinvolte, me compresa, per
quanto mi riguarda dal 2 gennaio 2015,
avendo dovuto rinunciare ai miei diritti di cittadina, abdico ai mie doveri corrispondenti e comincerò a farmi giustizia
da sola a costo di passare i prossimi giorni della mia vita a raccogliere
spazzatura e cuccioli abbandonati.
Ma sappiate che porterò tutto e tutti sulle vostre scrivanie.
Trattasi né di
minaccia né di promessa, ma di crono programma.
Nocera Terinese, 15 dicembre 2015
Fernanda
Gigliotti
giovedì 11 dicembre 2014
La Calabria da Bere in una Italia in coma etilico
Non riusciamo proprio ad essere normali.
Wanda Ferro, candidata Presidente alle ultime regionali per il centro destra, non entra a far parte del Consiglio Regionale Calabrese, esclusa per legge regionale.
E' come affermare il principio secondo cui che la minoranza non ha diritto di essere rappresentata in consiglio dalla persona che ne ha incarnato il progetto politico.
Una evidente e stridente contraddizione, oltre che una incostituzionalità manifesta della legge.
Nel merito Wanda Ferro, ha militanza politica e competenza amministrativa almeno quanto Mario Oliverio. Ma ha pagato il prezzo di essere l'unica faccia presentabile nel centrodx del dopo Scopelliti e un consiglio regionale uscente, per massima parte suo nemico perché non confermato, l'ha punita con una legge elettorale capestro, figlia di una premeditazione evidente, adottata con le correzioni imposte dal governo Renzi (colpose, dolose, dovute?) a pochi giorni dalla convocazione dei comizi elettorali.
Dopo il crollo del modello reggio, di pochi mesi preceduto dalle dimissioni di Traversa da sindaco di Catanzaro, che non aveva voglia alcuna di fare il caporale di Scopelliti , era chiara e certa solo una cosa nel cdx: che la leadership morale e politica di "quella parte" sarebbe stata naturalmente di Wanda Ferro.
La stessa Ferro che rinunció ad entare in giunta regionale quando le venne chiesto e che ha condotto una battaglia elettorale seria e severa, sopratutto con se stessa, cercando di fare tabula rasa, e in parte riuscendoci, nelle sue liste, dicendo no a molti impresentabili che sono stati in gran parte accolti, invece, nelle liste a sostegno del nostro Presidente.
A Wanda Ferro esprimo solidarietà e sostegno dalla mia posizione di sua oppositrice politica, e offro la mia disponibilità a condividere, sia legalmente che politicamente, la sua battaglia contro una legge elettorale che viola il diritto della minoranza di essere rappresentata dal proprio candidato di coalizione.
Una legge elettorale capestro, assunta di fatto in un semestre bianco del consiglio regionale, la cui applicazione letterale, ancorché incontestabile, non si traduce in una sanatoria di un vulnus costituzionale enorme.
E forse sarebbe il caso di imporre che leggi come quelle elettorali, incidendo sul diritto di rappresentanza e sull'esercizio e difesa del metodo democratico costituzionalmente previsto, fossero assunte da un Consiglio Regionale con pieni poteri, legittimo nella costituzione e nella rappresentanza, con una maggioranza qualificata degli aventi diritto al voto e non dei presenti alla votazione.
Questa invece è stata voluta e votata il 19 settembre dal centrodestra con la complicità del centrosinistra complice e consociativo, presenti in un consiglio di fatto commissariato, con un Presidente di Giunta decaduto, un Presidente facente funzioni non elettivo e, comunque, tutti alla fine di un mandato.
Sarebbe come affermare che il Presidente della Repubblica uscente possa, nel semestre bianco, promulgare una legge assunta a maggioranza, nella quale stabilisca termini e modalità di nomina del suo successore.
Qui in Calabria, noi facciamo così: abbiamo affidato la legge "ari scarpari.
venerdì 28 novembre 2014
Giù le mani dalla vita di Osvaldo
#PolpetteAvvelenate #ACHTUNG #Amantea
C'è chi si prende la multa per dare da bere ai cani e chi passeggia indisturbato per averli avvelenati! L'Italia del diritto a fisarmonica.
Accade ad Amantea, ridente cittadina affacciata sul mar Tirreno.
Si avvisa la cittadinanza, le forze politiche, la polizia giudiziaria e il sindaco di Amantea, che vi è il fondato timore che ci sia qualcuno che, come già accaduto, cerca di avvelenare Osvaldo, mettendo in tal modo a rischio anche la vita di tutti i cani padronali della città.
Chi è Osvaldo? Lo abbiamo chiamato così, per gioco.
È un cucciolotto di taglia medio piccola che è stato bastonato e abbandonato.
Da diversi giorni ha scelto il centro storico di Amantea come sua dimora, dove qualche anima nobile gli dona da mangiare e da bere. Quando si fa sera va a dormire in una vecchia casa, dopo avere passeggiato e giocherellato con Max e Giugiú, due cani che sono stati, fino ad oggi, più fortunati di lui.
Ma il mondo è fatto anche di tante anime nere e Osvaldo, che non abbaia, non è aggressivo, è sano e pulito, non è amato da alcuni concittadini che, a quanto pare, lo vogliono far fuori con la classica polpettina.
Pare, pare, che oggi Osvaldo sia stato salvato da un amaro boccone dispensato da qualcuno in zona Municipio, davanti alla Casa Comunale.
Capisco che c'è la crisi e che il Comune ha grosse rogne da gestire, ma i cani abbandonati sono sotto la responsabilità e tutela del sindaco che dovrebbe preoccuparsene pagando profumatamente una retta giornaliera ad un canile pubblico o convenzionato.
È questo che volete?
Che venga rinchiuso in un canile per gravare ancora di più le casse comunali?
O per caso avete pensato di dispensare polpettine, per risolvere il problema alla radice?
Eppure c'è chi si preoccupa ed occupa di lui senza chiedere nulla.
Ma pare che non vada bene, che Osvaldo da li deve sparire.
A questo punto, se nessuno dovesse adottarlo, propongo e suggerisco al sindaco del comune di Amantea di autorizzarne l'adozione come cane di quartiere.
La sottoscritta provvederà a microcciparlo, vaccinarlo e provvedere al controllo del suo stato di salute, Maria Luisa continuerà a nutrirlo e a garantirgli un riparo, ricordando a tutti che avvelenare un cane è reato e che la videosorveglianza del comune deve essere messa a disposizione dell'autorità giudiziaria al fine di individuare i responsabili contro i quali, fin da ora, nel caso di malessere, maltrattamento, avvelenamento di Osvaldo o altro cane o gatto, fin da ora presento formale querela.
Fernanda Gigliotti
C'è chi si prende la multa per dare da bere ai cani e chi passeggia indisturbato per averli avvelenati! L'Italia del diritto a fisarmonica.
Accade ad Amantea, ridente cittadina affacciata sul mar Tirreno.
Si avvisa la cittadinanza, le forze politiche, la polizia giudiziaria e il sindaco di Amantea, che vi è il fondato timore che ci sia qualcuno che, come già accaduto, cerca di avvelenare Osvaldo, mettendo in tal modo a rischio anche la vita di tutti i cani padronali della città.
Chi è Osvaldo? Lo abbiamo chiamato così, per gioco.
È un cucciolotto di taglia medio piccola che è stato bastonato e abbandonato.
Da diversi giorni ha scelto il centro storico di Amantea come sua dimora, dove qualche anima nobile gli dona da mangiare e da bere. Quando si fa sera va a dormire in una vecchia casa, dopo avere passeggiato e giocherellato con Max e Giugiú, due cani che sono stati, fino ad oggi, più fortunati di lui.
Ma il mondo è fatto anche di tante anime nere e Osvaldo, che non abbaia, non è aggressivo, è sano e pulito, non è amato da alcuni concittadini che, a quanto pare, lo vogliono far fuori con la classica polpettina.
Pare, pare, che oggi Osvaldo sia stato salvato da un amaro boccone dispensato da qualcuno in zona Municipio, davanti alla Casa Comunale.
Capisco che c'è la crisi e che il Comune ha grosse rogne da gestire, ma i cani abbandonati sono sotto la responsabilità e tutela del sindaco che dovrebbe preoccuparsene pagando profumatamente una retta giornaliera ad un canile pubblico o convenzionato.
È questo che volete?
Che venga rinchiuso in un canile per gravare ancora di più le casse comunali?
O per caso avete pensato di dispensare polpettine, per risolvere il problema alla radice?
Eppure c'è chi si preoccupa ed occupa di lui senza chiedere nulla.
Ma pare che non vada bene, che Osvaldo da li deve sparire.
A questo punto, se nessuno dovesse adottarlo, propongo e suggerisco al sindaco del comune di Amantea di autorizzarne l'adozione come cane di quartiere.
La sottoscritta provvederà a microcciparlo, vaccinarlo e provvedere al controllo del suo stato di salute, Maria Luisa continuerà a nutrirlo e a garantirgli un riparo, ricordando a tutti che avvelenare un cane è reato e che la videosorveglianza del comune deve essere messa a disposizione dell'autorità giudiziaria al fine di individuare i responsabili contro i quali, fin da ora, nel caso di malessere, maltrattamento, avvelenamento di Osvaldo o altro cane o gatto, fin da ora presento formale querela.
Fernanda Gigliotti
lunedì 22 settembre 2014
Serve un segno di rispetto per la gente in questa bassa marea, serve un lampo nell'aria che si accenda oppure un'idea.
Caro Presidente Renzi,
Da domani ogni giorno che passa é un giorno di ritardo rispetto alle promesse assunte nei confronti delle imprese che stanno fallendo in nome dello Stato.
Mi ero ripromessa di darti credito e di restare nel Pd, sperandoci davvero, anche se era difficile crederci. Ma ci ho sperato come un malato terminale che non si rassegna e crede di potercela fare, ostinatamente, fino a spegnersi illudendosi di guarire.
E come i malati terminali ho visto imprese, lavoratori, commercianti, artigiani, crederci, continuare a soffrire per contribuire a costruire una nuova Italia e poi gettare la spugna, lasciarsi andare, morire per avere lavorato e pagato le tasse al Paese che é diventato il carnefice da cui difendersi, perchè subdolo e tiranno come il peggiore usuraio, violento e invadente come la peggiore ndrina che ti taglieggia, ti impedisce di lavorare, ti uccide.
Oggi, salvo che domani mattina non mi stupirai con i bonifici sui conti delle imprese, mi tiro fuori da un partito e da un governo che é, sine titulo, il curatore fallimentare dell'Italia.
Come preannunciato ho aspettato il 21 settembre per decidere se rimanere nel Pd e passare dalla tua parte, oppure andare via e scegliere altri strumenti di rappresentanza.
È poiché nel Pd l'unica cosa che puoi fare, previo atto di fede e di subordinazione al capo, é la personale carriera di portaborse, segretario, consigliere, assessore, onorevole ecc. ecc., mentre non puoi incidere sul governo del territorio né difendere un'idea di politica, penso sia necessario e non piú rinviabile, anche per la personale difesa della dignitá di libera cittadina, dimettermi da un partito che in Calabria come a Roma e Bruxelless, vuole solo tifosi, spacciandoli per rottamatori e innovatori.
Lo so che dimettersi proprio ora che il Pd é al governo del Paese e che potrebbe, anzi dovrebbe a mani basse, andare al governo della città di Reggio Calabria e alla guida della Regione, é antieconomico e poco tattico, ma non mi sentirei a mio agio con la mia coscienza, non potrei guardare negli occhi i miei nipoti, né continuare a sperare in un Paese migliore, se restassi in questo Pd e alle predette condizioni.
La mia decisione, comunque, più che per l'inettitudine del Governo o del Presidente del Consiglio espressione del Partito Democratico, fallimento ed inefficacia ampiamente prevista e prevedibile, nasce piuttosto dalla convinzione che, come diceva mio nonno, "con questi soldati non andremo da nessuna parte", tutti ormai persi nella semplicistica e comoda convinzione del salvatore della patria cui affidarsi e darsi. Le battaglie e le sfide, invece, esigono soldati motivati dalla necessità di raggiungere un obiettivo comune, sotto la guida tattica strategica di un bravo generale. Ma nessun generale potrebbe vincere una guerra con soldati che non hanno amor di Patria, ognuno dei quali combatte solo per se stesso, senza alcuna adesione ad un obiettivo comune da raggiungere. E' il segno della decadenza, della sconfitta di un popolo che non ha più identità e che, singolarmente preso, vuole campare di rendita parassitaria e, quindi, vuole che nulla cambi.
E' questo governo Renzi, pur nel tentativo enunciato ed annunciato di cambiare tutto, di fatti non cambia nulla, né può farlo, potendo soltanto essere utile a mantenere la casta al comando nella cabina di regia diretta a gestire la decadenza, la liquidazione coatta dello Stato.
Pessimista? Forse! Ma realisticamente è nelle scelte di fondo che registriamo il "non cambiamento". ANZI!
Diversamente le priorità sarebbero state altre e non la modifica del bicameralismo perfetto.
Il pagamento dei debiti alle imprese, per esempio, avrebbe consentito a molte famiglie di ricevere lo stipendio che da molti mesi non percepiscono più.
Ma noi del PD abbiamo preferito prioritariamente erogare 80 euro in busta paga a chi lo stipendio lo prendeva già, anche se miserevole.
Si sarebbe dovuto riformare il fisco, cambiando volto al Paese attraverso la previsione della possibilità di dedurre tutte le spese documentate, così sconfiggendo alla radice l'evasione fiscale, la costituzione di fondi neri, le false fatturazioni ecc. ecc.
E invece facciamo la faccia feroce con la lavanderia di un paesino di 800 anime, che al massimo incassa €. 50,00 al giorno e stendiamo tappeti a prestigiatori della elusione, della evasione, dei condoni, della delocalizzazione dei capitali di holding e di multinazionali .
Si sarebbe potuto varare un vero e proprio piano industriale delle nostre materie prime, che non sono solo l'Ilva o la Fiat, ma l'ambiente, il territorio, l'energia, la cultura, l'innovazione, la ricerca.
E invece riparliamo di grandi opere, di nuovi appalti in un sud che sta vivendo la peggiore desertificazione umana di tutti i tempi, pur essendo in Europa l'unico luogo in cui, secondo manuale, si dovrebbe registrare l'unica ripresa economica e demografica possibile.
Avremmo dovuto garantire e difendere la libera circolazione di ogni essere umano nel nostro territorio, favorendo il loro accesso anche nel resto dell'Europa, ed invece continuamo a speculare sull'industria dell'emergenza umanitaria, mantenendo profughi e rifugiati in centri di identificazione, spesso di proprietà, comproprietà o comunque riconducibili ai nostri rappresentati politici.
Avremmo potuto liberalizzare e legalizzare con norme chiare, la coltivazione e la commercializzazione delle droghe naturali, oltre che gli atti di disposizione del proprio corpo qual è la prostituzione, sottraendoli al monopolio di mafie e papponi, salvando i nostri giovani dai concktail chimici che inebetiscono i loro cervelli, spengono le loro passioni, uccidono il loro futuro, liberando donne, uomini e transessuali dalla strada.
E invece nella migliore tradizione cattocomunista, bigotta, corrotta e speculativa cosa facciamo anche noi del PD? Ci scandalizziamo, ci turiamo il naso, voltiamo lo sguardo altrove, facciamo i moralisti rispetto al sesso, all'orientamento sessuale, alla droghe e anche al rock and roll, però udite udite, troviamo del tutto normale considerare gli introiti illeciti, frutto del sangue e dello sfruttamento delle persone alle quali neghiamo la dignità umana, utili alla determinazione del nostro PIL.
Per questo e per molto altro ancora lascio il PD, ritenendo del tutto inutile continuare a lottare in un partito che si avvita sempre su stesso e che finisce sempre e solo per garantire apparati, caste e lobbies che ne consentono la sua scalata e, quindi, la gestione in loro favore delle risorse pubbliche.
Per cambiare ci vuole coraggio, lealtà, libertà e onestà, almeno quella intellettuale.
Nel PD la maggioranza si compatta sempre sull'ignavia, sul trasformismo, sugli accorduni.
No in my name.
Stop.
http://www.youtube.com/watch?v=LWl2TAKOUp4
lunedì 15 settembre 2014
Democrazia, questa scomoda sconosciuta
Da quello che leggo sembrerebbe che la luna di miele tra Renzi e l'Italia stia per finire, ovvero, pare, e il condizionale è d'obbligo, che gli italiani come di consueto, con tempestività ed acume, hanno capito che neanche Renzi potrà modificare lo stato delle cose se nessuno di noi è pronto a modificare qualcosa nel proprio stile di vita. Quindi dalle stelle lo porteranno alle stalle, come già capitato al Berlusca, al Monti e a tutti gli altri uomini della provvidenza.
E certo deve essere proprio duro rassegnarsi al fatto che lo sfasciume in cui versiamo è la conseguenza della nostra totale mancanza di educazione e di maturità alla democrazia.
E di fatto è evidente che noi non siamo adatti, visto come abbiamo ridotto la res pubblica!
Noi abbiamo bisogno di un capo, di un padrone, di un feudatario, di un duce, di un condottiero, di un premier, di un caporione o capobastone, sotto la cui egida ripararci, da cui prendere ordini, ma al quale magari rubare e sottrarre con scaltrezza anche quello che ci spetterebbe di diritto, e a cui accollare le colpe quando le cose non vanno bene, o comunque sottrarsi dalle responsabilità nel nome di un atto dovuto per legge.
Un po' come quello che si difende dicendo di avere ucciso nell'esecuzione di ordine dal quale non poteva sottrarsi per legge o nell'adempimento del proprio dovere.
E certo deve essere proprio duro rassegnarsi al fatto che lo sfasciume in cui versiamo è la conseguenza della nostra totale mancanza di educazione e di maturità alla democrazia.
E di fatto è evidente che noi non siamo adatti, visto come abbiamo ridotto la res pubblica!
Noi abbiamo bisogno di un capo, di un padrone, di un feudatario, di un duce, di un condottiero, di un premier, di un caporione o capobastone, sotto la cui egida ripararci, da cui prendere ordini, ma al quale magari rubare e sottrarre con scaltrezza anche quello che ci spetterebbe di diritto, e a cui accollare le colpe quando le cose non vanno bene, o comunque sottrarsi dalle responsabilità nel nome di un atto dovuto per legge.
Un po' come quello che si difende dicendo di avere ucciso nell'esecuzione di ordine dal quale non poteva sottrarsi per legge o nell'adempimento del proprio dovere.
martedì 2 settembre 2014
La famiglia è un diritto di tutti
A proposito della recente giurisprudenza favorevole all'adozione di un minore da parte di una coppia di donne e alla querelle che ne è scaturita, mi rammarica constatare come in Italia riusciamo a fare demagogia e campagna elettorale su tutto, anche su temi così delicati ed intimi. Nel merito preciso che la sentenza è più che giusta e che non è un atto atto rivoluzionario né una interpretazione estensiva e abnorme della legge. Tutt'altro! Trattasi di un atto dovuto, di una decisione corretta, logica e motivata, con cui si è semplicemente e finalmente preso atto e "dichiarato con sentenza" che, il principio fondamentale sotteso , l'interesse giuridico tutelato con l'istituto dell'adozione, non è diretto a garantire "UN FIGLIO" a chi non ha avuto la fortuna di partorirne uno legittimamente o naturalmente (come volevano gli antichi romani prima, il codice napoleonico poi e quello civile italiano del 1865), ma di dare una "FAMIGLIA" ad un minore che ha avuto la sfortuna di non avere un padre e una madre e ciò in forza della Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, nota come Convenzione dell'Aja, ratificata dal Parlamento italiano il 31 dicembre 1998 con la L. 476, e anche in forza della nuova dottrina cattolica nata con il Concilio Vaticano II (18 novembre 1965), nel decreto Apostolicam Actuositatem (apostolato dei laici), cita «fra le varie opere di apostolato familiare ci sia concesso enumerare: adottare come figli propri i bambini abbandonati».
Per un bimbo, per un minore, per un adolescente, ogni contesto in cui vi è un centro di affetto e di organizzazione domestica stabile, tale da consentire un percorso educativo di crescita psico-fisica ed affettiva sereno o maggiormente sereno, è da preferirsi all'abbandono, al collegio, alle case famiglie, agli affidamenti annuali a rotazione, che non consentono uno sviluppo sano della persona umana.
lunedì 1 settembre 2014
PrimarieSi, primarieNo, primarieNi, #LaTerraDeiFichi e anche dei cachi, anzi delle cachesse.
C'é un modo per sganciarsi dalle Stasi, dai Corbelli, dai Piddì uni e trini, da vecchi e nuovi servitori della ditta a scapito della Calabria?
Esiste una legge elettorale democratica per contendere e sottrarre la Calabria a coloro che l'hanno resa sporca, brutta e cattiva, affinchè ognuno di noi ne fosse disgustato solo a sentirne il nome e rinunciasse all'impresa di un buon governo?
Quanti sono i calabresi realmente offesi ed economicamente danneggiati da costoro che vegetano e prolificano grazie al mantenimento dello stato di bisogno che è bacino di approviggionamento clientelare e di consenso?
Quanti calabresi sono pronti a metterci la faccia senza usare l'impegno e il dissenso come strumento per alzare il prezzo con i soliti noti?
Quanti vorrebbero e saprebbero opporre resistenza e soprattutto per fare cosa, come, quando e con chi?
Ho visto troppi incendiari trasformarsi in pompieri,
tanti giovani dismettere la funzione di cittadinanza critica per indossare la giacca e cravatta del borghese con il posto fisso nella struttura del capo corrente, dio in terra,
molte donne barattare i proclami di libertà ed emancipazione in cambio di una nomina, di un incarico, di un patto sottoscritto in nome e per conto del padre, del figlio, del marito, del fratello, dell'amante, del padrone, non importa se vivo o morto.
Insomma, ho visto e udito troppi "armiamoci e partite", ho incontrato troppa codardia e ignavia, quella che ti sosteneva nell'indignazione e ti invogliava nelle battaglie, saltare sul carro del vincente di turno, magari utilizzando il tuo nome per patentarsi di verginità impossibili.
Ecco perchè ai molti che mi chiedono perchè non continuo la lotta dico e rispondo che io sono pronta, sempre, come se fosse la prima volta.
Ma stavolta voglio venirvi dietro, fatela voi la strada, io vi seguo, nella scia, come nel volo dell'oca.
E se la strada che mi indicherete sarà credibile spingeró il carro con tutte le forze di cui dispongo.
Sennò ciao, ho altro cui pensare e obiettivi veri e seri da raggiungere.
C'é un modo per sganciarsi dalle Stasi, dai Corbelli, dai Piddì uni e trini, da vecchi e nuovi servitori della ditta a scapito della Calabria?
Esiste una legge elettorale democratica per contendere e sottrarre la Calabria a coloro che l'hanno resa sporca, brutta e cattiva, affinchè ognuno di noi ne fosse disgustato solo a sentirne il nome e rinunciasse all'impresa di un buon governo?
Quanti sono i calabresi realmente offesi ed economicamente danneggiati da costoro che vegetano e prolificano grazie al mantenimento dello stato di bisogno che è bacino di approviggionamento clientelare e di consenso?
Quanti calabresi sono pronti a metterci la faccia senza usare l'impegno e il dissenso come strumento per alzare il prezzo con i soliti noti?
Quanti vorrebbero e saprebbero opporre resistenza e soprattutto per fare cosa, come, quando e con chi?
Ho visto troppi incendiari trasformarsi in pompieri,
tanti giovani dismettere la funzione di cittadinanza critica per indossare la giacca e cravatta del borghese con il posto fisso nella struttura del capo corrente, dio in terra,
molte donne barattare i proclami di libertà ed emancipazione in cambio di una nomina, di un incarico, di un patto sottoscritto in nome e per conto del padre, del figlio, del marito, del fratello, dell'amante, del padrone, non importa se vivo o morto.
Insomma, ho visto e udito troppi "armiamoci e partite", ho incontrato troppa codardia e ignavia, quella che ti sosteneva nell'indignazione e ti invogliava nelle battaglie, saltare sul carro del vincente di turno, magari utilizzando il tuo nome per patentarsi di verginità impossibili.
Ecco perchè ai molti che mi chiedono perchè non continuo la lotta dico e rispondo che io sono pronta, sempre, come se fosse la prima volta.
Ma stavolta voglio venirvi dietro, fatela voi la strada, io vi seguo, nella scia, come nel volo dell'oca.
E se la strada che mi indicherete sarà credibile spingeró il carro con tutte le forze di cui dispongo.
Sennò ciao, ho altro cui pensare e obiettivi veri e seri da raggiungere.
venerdì 11 luglio 2014
Stato/Mafia: un corpo e un'anima..
L'Italia é una Repubblica falsamente democratica, fondata
sulla "invasione" e successiva occupazione da parte delle forze
alleate contro il blocco delirante delle forze nazifasciste, con il supporto
logistico della mafia e della massoneria.
La trattativa Mafia /Stato, quindi, non puó considerarsi un teorema, né può esserci sorpresa per gli inchini di Madonne e Santi in processione.
Trattasi di codice genetico, di Dna, di peccati originali.
Come dire due corpi e un'anima ...... che non si lasceranno mai, perchè hanno “condiviso” troppe cose .......
La trattativa Mafia /Stato, quindi, non puó considerarsi un teorema, né può esserci sorpresa per gli inchini di Madonne e Santi in processione.
Trattasi di codice genetico, di Dna, di peccati originali.
Come dire due corpi e un'anima ...... che non si lasceranno mai, perchè hanno “condiviso” troppe cose .......
Pio Bove
fernanda
grazie, mi hai rischiarato la serata di ottimismo ora che me lo sono ricordato;
;) a parte le battute, l'alternativa è
una bomba ai neutroni o politicamente potrebbe esservi speranza nel domani?
No Pio, non abbiamo speranze. E'
un dato ineluttabile. Le rivoluzioni culturali impegnano almeno due o tre
generazioni prima di affermarsi e se mai ne scoppiasse una in Italia, o se
fosse già scoppiata a spizzichi e bocconi, noi potremmo, tutt' al più,
continuare a dare il nostro contributo, ma non ne vedremmo mai la vittoria. Le
rivoluzioni popolari, invece, non sono nel DNA italico. Noi al massimo facciamo
la guerriglia, con tanti capi e capetti ognuno dei quali pensa che la sua sia
l'unica rivoluzione possibile, e che alla fine si allea con il potente di turno
che passa per essere il liberatore, quello cui affidarsi dopo avere aperto una
breccia. In realtà, la storia insegna, si passa da una dittatura all'altra, La
dittatura non necessariamente è "violenza fisica" o "repressione
delle libertà personali e politiche". Può essere molto più subdolamente,
una dittatura che "scegli" e che alimenti pensando di essere libero.
E quindi il dittatore si trasforma negli anni in un illusionista, un venditore,
piazzista e imbonitore di piazza, in un impostore, in ventriloquo, o in un
cavallo di Troia. D'altro canto la rivoluzione culturale necessità dello
slancio puro e appassionato che appartiene solo alla "meglio
gioventù" che da noi stenta a sopravvivere e che o si è ritirata a vita
privata, quasi claustrale, o ha dovuto o a preferito andare nei Paesi dove il
merito, e non il familismo amorale, è l'elemento di selezione, il faro,
l'obiettivo. La rivoluzione popolare necessità, invece, di un popolo maturo e
di giovani forti e coraggiosi e da noi, la gran parte di quelli rimasti, sono
anabolizzati, callcenterizzati, apericenizzati, fatti e sfatti di tutto. I più
brillanti sognano un posto pubblico o di portaborse di un politico alla
Scilipoti o alla Razzi così fanno prima a prenderne meritatamente il posto.
Quali speranze vuoi avere? Siamo in piena ed inesorabile decadenza. La nostra è
una civiltà sfinita oltre che finita. Le rivoluzioni individuali sono
ininfluenti, ma ci sono. La mia personale rivoluzione è quella di essere
sufficientemente distaccata dal fascino dell'esibizione del potere, ma di
controllarlo a vista per denunciarne i vizi, compreso i miei, e di combatterlo tutti
i giorni nello stile di vita che pratico, che ho scelto, imponendomi di essere
cittadina e non consumatrice.
mercoledì 9 luglio 2014
Per ricostruire il Paese è necessario demolire il mostruoso novecento a firma di un manipoli di cultori dell'orrido
I sindaci, i responsabili degli uffici tecnici comunali e tutti gli urbanisti che hanno firmato i progetti e i piani di costruzione di quasi tutte le città e i paesi d'Italia, li manderei tutti in galera a prescindere: la maggioranza perchè ha consentito il sacco del territorio e la minoranza, che non ha colpe dirette, ma che quando è diventata maggioranza non ha avuto il coraggio di abbattere questo nostruosa colata di bruttezza cementizia. Mi chiedo quale paradiso terrestre sarebbe Trapani, Erice, Pacicco, le saline, se solo avessero legato le mani a questi signori? Che Bel Paese sarebbe l'Italia? Ai nuovi sindaci il compito di ricostruire il territorio demolendo
giovedì 3 luglio 2014
Politica innovativa o vintage di antica famiglia?
Cambiare davvero si può e si deve, ma con atti veri e non con lifting di facciata spacciare per rivoluzioni atti di evidente politica vintage
Stanare le evasioni fiscali o le elusioni anche attraverso la tracciabilità del danaro contante spicciolo, quello della spese, della pizza, del gelato, e l'imposizione di fatto della moneta elettronica, è di per se comprensibile, ma non sufficiente.
Quello che non comprendo è la riluttanza del Parlamento italiano, anche a fronte dell'imposizione di una iperbolica aliquota IRPEF sul residuo reddito, ad introdurre l'opportunità per le famiglie, le imprese, tutti i contribuenti, di detrarre dall'imponibile tutte le spese documentate e sopportate nel corso del mese, del trimestre e dell'anno fiscale, coinvolgendo quindi i cittadini nella lotta ai furbetti, ma anche nella guerra ai furboni che con le false fatturazioni, false prestazioni, fallimenti pilotati, bancarotte fraudolente, hanno usato, abusato di finanziamenti pubblici, di crediti IVA, di agevolazioni fiscali.
A mio modesto assunto questo modo di procedere, questa riluttanza, è ampiamente DOLOSA e PREMEDITATA perché serve solo a favorire banche, furboni, grandi imprese, costituzioni di fondi neri, alterazione del libero mercato con aggressione in danno della piccola e media impresa, del singolo professionista, del piccolo bottegaio in favore delle multinazionali del credito, del commercio, delle società professionali. cambiareverso caro renzi non significa difendere gli antichi vizi di una antica classe dirigente politica, sindacale ed imprenditoriale.
Questo non è cambiamento è sdoganamento di un vecchio (mal)costume...
Stanare le evasioni fiscali o le elusioni anche attraverso la tracciabilità del danaro contante spicciolo, quello della spese, della pizza, del gelato, e l'imposizione di fatto della moneta elettronica, è di per se comprensibile, ma non sufficiente.
Quello che non comprendo è la riluttanza del Parlamento italiano, anche a fronte dell'imposizione di una iperbolica aliquota IRPEF sul residuo reddito, ad introdurre l'opportunità per le famiglie, le imprese, tutti i contribuenti, di detrarre dall'imponibile tutte le spese documentate e sopportate nel corso del mese, del trimestre e dell'anno fiscale, coinvolgendo quindi i cittadini nella lotta ai furbetti, ma anche nella guerra ai furboni che con le false fatturazioni, false prestazioni, fallimenti pilotati, bancarotte fraudolente, hanno usato, abusato di finanziamenti pubblici, di crediti IVA, di agevolazioni fiscali.
A mio modesto assunto questo modo di procedere, questa riluttanza, è ampiamente DOLOSA e PREMEDITATA perché serve solo a favorire banche, furboni, grandi imprese, costituzioni di fondi neri, alterazione del libero mercato con aggressione in danno della piccola e media impresa, del singolo professionista, del piccolo bottegaio in favore delle multinazionali del credito, del commercio, delle società professionali. cambiareverso caro renzi non significa difendere gli antichi vizi di una antica classe dirigente politica, sindacale ed imprenditoriale.
Questo non è cambiamento è sdoganamento di un vecchio (mal)costume...
mercoledì 2 luglio 2014
Il cambiamento a corrente alternata
L'art 68 della Costituzione, che prevede l'immunità parlamentare, nasce dalla preminente esigenza di tutelare le libertà individuali e politiche impedendo ogni forma di condizionamento e/o persecuzione del parlamentare. Tutto l'impianto costituzionale, del resto, é nato dalla esigenza di neutralizzare ogni ipotetica restaurazione del disciolto partito fascista e di impedire derive autoritarie....
Oggi la maggioranza parlamentare invoca la modifica della Costituziome perchè, a suo giudizio, le preoccupazioni di allora sarebbero ormai superate dall'affermazione del moderno Stato Democratico e di Diritto.
É curioso però vedere i nostri parlamentari proiettati verso il superamento e la modifica solo di una parte della Costituzione, vedi le proposte sugli artt. 39, 49, 138, titolo V, bicameralismo ecc ecc., mentre sono garantisti e conservatori, ritenendo tutt'ora necessario il rispetto e il mantenimento delle loro prerogative e dei privilevi, benchè anch'essi post bellici, come l'immunità parlamentare. Come dire .....armiamoci e partite.... ovvero.... #cambiareverso solo da un verso.
Oggi la maggioranza parlamentare invoca la modifica della Costituziome perchè, a suo giudizio, le preoccupazioni di allora sarebbero ormai superate dall'affermazione del moderno Stato Democratico e di Diritto.
É curioso però vedere i nostri parlamentari proiettati verso il superamento e la modifica solo di una parte della Costituzione, vedi le proposte sugli artt. 39, 49, 138, titolo V, bicameralismo ecc ecc., mentre sono garantisti e conservatori, ritenendo tutt'ora necessario il rispetto e il mantenimento delle loro prerogative e dei privilevi, benchè anch'essi post bellici, come l'immunità parlamentare. Come dire .....armiamoci e partite.... ovvero.... #cambiareverso solo da un verso.
lunedì 30 giugno 2014
Falsi d'autore e figli d'arte
Se i Giovani Democratici copiano, incollano e millantano?
Non mi meraviglio affatto perché sono figli del loro tempo, di questo tempo, denso di cattivi maestri che hanno loro insegnato la via breve per fare carriera.
Si fa così anche a scuola e nei concorsi.
Fanno così anche molti accademici o aspiranti tali le cui pubblicazioni spesso sono le tesi di laurea dei loro discenti, studi, relaz...ioni ed elaborazioni di altri percorsi che si mutuano e si inglobano nei propri senza nemmeno citarne le fonti, con ciò commettendo almeno due gesti di arroganza: negare agli altri la primogeniture di un pensiero e confidare sull'ignoranza di chi legge.
Anche nel PD, che è figlio del suo tempo, sembra ci sia spazio solo per chi pratica il taglia e incolla.
Anche gli amministratori importano in Calabria statuti, consorzi, società miste, progetti di impianti di depurazioni e/o sistemi di costruzioni progettati per la piatta Emilia Romagna o per la bassa padana.
Del resto l'obiettivo da raggiungere, la sola comune tensione è quella di sistemarsi, trovare lavoro, raggiungere una posizione professionale e politica di potere dove poter gestire consenso.
Dove e come raggiungere tutto questo?
Semplicemente consumando il proprio fondo schiena nelle astanterie delle segreterie, nelle fondazioni e nelle redazioni di partito, nelle sale di attesa dei consigli, delle giunte, del Parlamento.
Così si impara il meccanismo e prima o poi, per familiarità, se ne diventa parte integrante.
Un po' come accadde ad un usciere di Tribunale che si ritrovò illustre giurista al quale la gente si rivolgeva riconoscendogli più saggezza, preparazione e capacità di "entratura" di un avvocato, perché si reputava (forse anche a ragione) più formativo di una laurea e di un praticantato, e più proficuo dell'esperienza professionale, salire e scendere per tutta la vita le scale della Procura.
Così anche nel PD, e non solo, per ottenere riconoscimenti e nomine e per scalare le vette del potere, non devi essere necessariamente presente nel territorio, non devi avere per forza una passione o un progetto politico per la tua terra, tanto meno un mestiere soprattutto se ti impegna troppo o ti rende libero di dire quello che pensi. In questi casi potresti addirittura essere considerata una persona inaffidabile, accuratamente da evitare, scartare. E se insisti vuol dire che sei da CSM, da non confondere con il Consiglio superiore della magistratura.
Una da ricovero coatto. E così mi considerò un amico e compagno, oltre che collega, qualche lustro fa, quando avendo conosciuto dove e come vivo, quanto e come lavoro, mi disse candidamente: " ma se tu il lavoro ce l'hai e pure la possibilità di gestire potere e di apparire, perché fai politica?"
Comunque, tornando a noi, titolo di prelazione per la carriera politica sono le qualità soggettive delle persone...non quelle di merito... ma essere figlia/o di.., moglie/marito di ..., amante di...., figlioccia/o di...aiuta molto, anzi direi che è dirimente.
Se invece non sei fra questi devi metterti in fila, aspettare il tuo turno, se mai ci sarà, e intanto fare il servo ventriloquo di un capo elettore, magari farti sponsorizzare da questi per entrare in un direttivo o in un-assemblea, stare nella scia di questi e sperare che prima o poi ti venga graziosamente concesso il loro posto al quale, si sa, restano avvinghiati fino all'esalazione dell'ultimo respiro.
L'importante è che, nel frattempo, tu non pensi, non parli, non appari e soprattutto, se proprio devi dire qualcosa, non devi dire nulla, nulla di nuovo. Meglio se copi ed incolli.
Ricordo un giovane democratico che appena eletto segretario di una provincia ringraziò tutti per l'inaspettata quanto gradita nomina e poi disse che avrebbe detto poche parole che gli uscivano dal cuore, perchè non si immaginava l'esito e non si era preparato il discorso. Ma le sue parole, quelle che lui diceva sgorgassero spontanee dal suo cuore e che commossero i tanti GD presenti che si sono spellati le mani ad applaudirlo, erano quelle di un celebre discorso di JFK.
Giovani statisti crescono a immagine e somiglianza dei loro capi: tappi dello stesso sughero.http://www.zoomsud.it/index.php/in-evidenza/70321-reggio-a-proposito-dell-imbroglio-via-taglia-e-incolla-dei-gd-del-pd.html
Non mi meraviglio affatto perché sono figli del loro tempo, di questo tempo, denso di cattivi maestri che hanno loro insegnato la via breve per fare carriera.
Si fa così anche a scuola e nei concorsi.
Fanno così anche molti accademici o aspiranti tali le cui pubblicazioni spesso sono le tesi di laurea dei loro discenti, studi, relaz...ioni ed elaborazioni di altri percorsi che si mutuano e si inglobano nei propri senza nemmeno citarne le fonti, con ciò commettendo almeno due gesti di arroganza: negare agli altri la primogeniture di un pensiero e confidare sull'ignoranza di chi legge.
Anche nel PD, che è figlio del suo tempo, sembra ci sia spazio solo per chi pratica il taglia e incolla.
Anche gli amministratori importano in Calabria statuti, consorzi, società miste, progetti di impianti di depurazioni e/o sistemi di costruzioni progettati per la piatta Emilia Romagna o per la bassa padana.
Del resto l'obiettivo da raggiungere, la sola comune tensione è quella di sistemarsi, trovare lavoro, raggiungere una posizione professionale e politica di potere dove poter gestire consenso.
Dove e come raggiungere tutto questo?
Semplicemente consumando il proprio fondo schiena nelle astanterie delle segreterie, nelle fondazioni e nelle redazioni di partito, nelle sale di attesa dei consigli, delle giunte, del Parlamento.
Così si impara il meccanismo e prima o poi, per familiarità, se ne diventa parte integrante.
Un po' come accadde ad un usciere di Tribunale che si ritrovò illustre giurista al quale la gente si rivolgeva riconoscendogli più saggezza, preparazione e capacità di "entratura" di un avvocato, perché si reputava (forse anche a ragione) più formativo di una laurea e di un praticantato, e più proficuo dell'esperienza professionale, salire e scendere per tutta la vita le scale della Procura.
Così anche nel PD, e non solo, per ottenere riconoscimenti e nomine e per scalare le vette del potere, non devi essere necessariamente presente nel territorio, non devi avere per forza una passione o un progetto politico per la tua terra, tanto meno un mestiere soprattutto se ti impegna troppo o ti rende libero di dire quello che pensi. In questi casi potresti addirittura essere considerata una persona inaffidabile, accuratamente da evitare, scartare. E se insisti vuol dire che sei da CSM, da non confondere con il Consiglio superiore della magistratura.
Una da ricovero coatto. E così mi considerò un amico e compagno, oltre che collega, qualche lustro fa, quando avendo conosciuto dove e come vivo, quanto e come lavoro, mi disse candidamente: " ma se tu il lavoro ce l'hai e pure la possibilità di gestire potere e di apparire, perché fai politica?"
Comunque, tornando a noi, titolo di prelazione per la carriera politica sono le qualità soggettive delle persone...non quelle di merito... ma essere figlia/o di.., moglie/marito di ..., amante di...., figlioccia/o di...aiuta molto, anzi direi che è dirimente.
Se invece non sei fra questi devi metterti in fila, aspettare il tuo turno, se mai ci sarà, e intanto fare il servo ventriloquo di un capo elettore, magari farti sponsorizzare da questi per entrare in un direttivo o in un-assemblea, stare nella scia di questi e sperare che prima o poi ti venga graziosamente concesso il loro posto al quale, si sa, restano avvinghiati fino all'esalazione dell'ultimo respiro.
L'importante è che, nel frattempo, tu non pensi, non parli, non appari e soprattutto, se proprio devi dire qualcosa, non devi dire nulla, nulla di nuovo. Meglio se copi ed incolli.
Ricordo un giovane democratico che appena eletto segretario di una provincia ringraziò tutti per l'inaspettata quanto gradita nomina e poi disse che avrebbe detto poche parole che gli uscivano dal cuore, perchè non si immaginava l'esito e non si era preparato il discorso. Ma le sue parole, quelle che lui diceva sgorgassero spontanee dal suo cuore e che commossero i tanti GD presenti che si sono spellati le mani ad applaudirlo, erano quelle di un celebre discorso di JFK.
Giovani statisti crescono a immagine e somiglianza dei loro capi: tappi dello stesso sughero.http://www.zoomsud.it/index.php/in-evidenza/70321-reggio-a-proposito-dell-imbroglio-via-taglia-e-incolla-dei-gd-del-pd.html
martedì 24 giugno 2014
ACCORGERSI di opere pubbliche sul demanio...
Come cittadina e come avvocata, non mi capacito di come si possa
costruire un'opera pubblica sul demanio senza averne l'autorizzazone e,
come si possano far passare 15 anni prima di accorgerse nonostante
l'indagine Nepetia medio tempore.
Adesso chi paga i danni ai cittadini a sud del porto per i danni dell'erosione costiera che ha determinato?
Adesso chi paga i danni ai cittadini a sud del porto per i danni dell'erosione costiera che ha determinato?
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Eccellenze tutte calabresi
Il Ristorante Le Clarisse di Amantea (CS) vince il Premio Eccellenza di TripAdvisor per il secondo anno consecutivo. Grazie a Massimiliano Guerriero
e a tutto lo Staff che difende con generosità e professionalità un
avamposto calabrese che parla di storia, di arte, di musica, di
enogastronomia a tutto il mondo. Esattamente come lo vuole il prof. Fausto Perri.
La buona Calabria oltrepassa i suoi confini e diventa eccellenza internazionale solo grazie alla cultura, alla passione, al lavoro lungo, duro e onesto di ciascuno di noi. :)
La buona Calabria oltrepassa i suoi confini e diventa eccellenza internazionale solo grazie alla cultura, alla passione, al lavoro lungo, duro e onesto di ciascuno di noi. :)
domenica 22 giugno 2014
Cambiare-verso un Parlamento di interessi trasversali che batte l'interesse collettivo
La
storia dei governi italiani é piena di ministri che non sapevano e che
non volevano. E, guarda caso, alla fine si tengono le case, i conto correnti, le macchine e reintroducono le immunità per i senatori. Ad
oggi, 80,00€ a parte, l'unico cambiamento sostanziale sarà la
necesseria sostituzione del nome della Legge Elettorale che da Porcellum
si é evoluto in Italicum.
Cambiareverso dove? Verso un Parlamento di interessi trasversali che batte l'interesse collettivo?
Cambiareverso dove? Verso un Parlamento di interessi trasversali che batte l'interesse collettivo?
A proposito di Gratteri e della Chiesa...
Non
capisco la presa di posizione del Vescovo di Lamezia Terme contro
l'assunto, peraltro inconfutabile, che la chiesa troppo spesso é border
line se non addirittura online con le mafie, che ha taciuto e coperto i
propri pedofili, i propri scandali finanziari ecc. ecc.
Gratteri non ha mica rivelato il Terzo segreto di Fatima?! Non fiori, ma opere di bene, non parole ma fatti.
Gratteri non ha mica rivelato il Terzo segreto di Fatima?! Non fiori, ma opere di bene, non parole ma fatti.
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venerdì 20 giugno 2014
Dubbi del fine settimana
Vi
siete chiesti in che modo le mafie reclutano i loro picciotti, i loro
killer, i loro manager, i loro uomini di affari? E in quali fasce
sociali le
massonerie reclutano i loro adepti? E l’Opus Dei o Comunione e Liberazione? O anche un semplice club filantropico? Pensateci.
Per una serie di ovvie ragioni e di logiche deduzioni sarete ineluttabilmente costretti a convenire che, dopo la obbligata selezione e collocazione dei componenti la Famiglia, si sceglie il meglio che c’è sulla piazza, perché solo così si può vincere.
Reclutarli da piccoli, magari bravi e poveri in canna, e “crescerli a loro immagine e somiglianza”, formattarli, creando legami di testa e di sangue, alimentando il senso, il bisogno e l’utilità dell’appartenenza, è il metodo migliore.
Del resto un killer deve essere affidabile, avere sangue freddo e una buona mira, mica può essere reclutato perché figlio del nipote dell’amico dell’amante dell’On.le xxx.
Un manager, un uomo d’affari, un narcotrafficante, un venditore di morte o di titoli azionari e obbligazionari tossici, deve essere competente, scaltro, conoscere le lingue, essere spregiudicato ma anche raffinato se occorre, camaleontico, capace di introdursi nei salotti buoni e nelle stanze del potere dove una “coppola” e una “lupara”, devono sapersi mimetizzare perché, nude e crude, sarebbero troppo ingombranti e troppo poco glamour.
Nelle massonerie, nell’Opus Dei, in Cl, nei Club filantropici, si scelgono per appartenenza a lobbie, per capacità di influenza, di buone relazioni, di mutuo soccorso tra famiglie forti e potenti che si potenziano a vicenda. Di certo non si circondano di sfigati, sfaccendati, incompetenti, a meno che non siano ricchi e blasonati, con nomi pesanti e con un conto corrente ingombrante, che comunque una qualche utilità la può produrre, a prescindere.
In tutte le organizzazioni che rappresentano l’Altro Potere rispetto a quello dello Stato Laico (si fa per dire) e in quelle dell’Antistato criminale,
quindi, il merito, il talento, il senso di appartenenza, l’affidabilità, la passione, rappresentano il minimo richiesto per entrarne a farne parte e per
potervi rimanere e beneficiare dei servizi, delle opportunità, dei vantaggi che l’organizzazione garantisce ai suoi “cittadini”.
E nello Stato laico? Come sono stati reclutati i servitori del nostro Stato?
Con i concorsi pubblici, direte voi, raccomandati forse, ma sempre concorso per titoli ed esami!
E no, direi io, perchè al blocco dei concorsi pubblici, almeno nella Pubblica Amministrazione regionale, provinciale, comunale, è seguito l’affidamento in outsourcing dei servizi pubblici o i lavori a progetto con le società cooperative, le associazioni, le società interinali, in cui il reclutamento è a tempo determinato rinnovabile o con partita iva, la selezione è discrezionale, anzi, è necessariamente affidato al politico di riferimento che così ha la possibilità di creare e mantenere, con il rinnovo del contratto, il consenso elettorale con i soldi pubblici. Più facile della raccomandazione, più veloce,
più controllabile dal politico di riferimento, che poi è controllato dalla ndrangheta che gli fornisce i voti, dalla massoneria che gli crea la rete di
governo trasversale grazie al quale “loro” vincono anche quando perdono, dall’Opus Dei, Comunione e Liberazione che gli dettano l’agenda di Governo, dai banchieri e dalle grandi imprese che lo tengono sul libro paga.
Mi sorge un dubbio atroce: vuoi vedere che faccio parte dell’Antistato, mio malgrado?
Per una serie di ovvie ragioni e di logiche deduzioni sarete ineluttabilmente costretti a convenire che, dopo la obbligata selezione e collocazione dei componenti la Famiglia, si sceglie il meglio che c’è sulla piazza, perché solo così si può vincere.
Reclutarli da piccoli, magari bravi e poveri in canna, e “crescerli a loro immagine e somiglianza”, formattarli, creando legami di testa e di sangue, alimentando il senso, il bisogno e l’utilità dell’appartenenza, è il metodo migliore.
Del resto un killer deve essere affidabile, avere sangue freddo e una buona mira, mica può essere reclutato perché figlio del nipote dell’amico dell’amante dell’On.le xxx.
Un manager, un uomo d’affari, un narcotrafficante, un venditore di morte o di titoli azionari e obbligazionari tossici, deve essere competente, scaltro, conoscere le lingue, essere spregiudicato ma anche raffinato se occorre, camaleontico, capace di introdursi nei salotti buoni e nelle stanze del potere dove una “coppola” e una “lupara”, devono sapersi mimetizzare perché, nude e crude, sarebbero troppo ingombranti e troppo poco glamour.
Nelle massonerie, nell’Opus Dei, in Cl, nei Club filantropici, si scelgono per appartenenza a lobbie, per capacità di influenza, di buone relazioni, di mutuo soccorso tra famiglie forti e potenti che si potenziano a vicenda. Di certo non si circondano di sfigati, sfaccendati, incompetenti, a meno che non siano ricchi e blasonati, con nomi pesanti e con un conto corrente ingombrante, che comunque una qualche utilità la può produrre, a prescindere.
In tutte le organizzazioni che rappresentano l’Altro Potere rispetto a quello dello Stato Laico (si fa per dire) e in quelle dell’Antistato criminale,
quindi, il merito, il talento, il senso di appartenenza, l’affidabilità, la passione, rappresentano il minimo richiesto per entrarne a farne parte e per
potervi rimanere e beneficiare dei servizi, delle opportunità, dei vantaggi che l’organizzazione garantisce ai suoi “cittadini”.
E nello Stato laico? Come sono stati reclutati i servitori del nostro Stato?
Con i concorsi pubblici, direte voi, raccomandati forse, ma sempre concorso per titoli ed esami!
E no, direi io, perchè al blocco dei concorsi pubblici, almeno nella Pubblica Amministrazione regionale, provinciale, comunale, è seguito l’affidamento in outsourcing dei servizi pubblici o i lavori a progetto con le società cooperative, le associazioni, le società interinali, in cui il reclutamento è a tempo determinato rinnovabile o con partita iva, la selezione è discrezionale, anzi, è necessariamente affidato al politico di riferimento che così ha la possibilità di creare e mantenere, con il rinnovo del contratto, il consenso elettorale con i soldi pubblici. Più facile della raccomandazione, più veloce,
più controllabile dal politico di riferimento, che poi è controllato dalla ndrangheta che gli fornisce i voti, dalla massoneria che gli crea la rete di
governo trasversale grazie al quale “loro” vincono anche quando perdono, dall’Opus Dei, Comunione e Liberazione che gli dettano l’agenda di Governo, dai banchieri e dalle grandi imprese che lo tengono sul libro paga.
Mi sorge un dubbio atroce: vuoi vedere che faccio parte dell’Antistato, mio malgrado?
giovedì 19 giugno 2014
L'infinito assalto alla diligenza...
mercoledì 18 giugno 2014
Il solito PD e la solita SCRAUSA candidatura a Presidente
Ma
perchè un partito come il PD, il partito di maggioranza relativa alle
ultime europee, quello delle riforme e del presidente Renzi, in Calabria
non riesce a trovare dentro di se una forte candidatura a presidente?
Perchè deve rincorrere e poi bruciare i nomi dell'imprenditore, della società civile, delle associazioni, gli eredi di morti ammazzati, le vittime di ndragheta?
Perchè questo insano metodo di usare e abusare di facce, miti, feticci, sangue, dolore?
Ma al suo interno una candidatura dignitosa, autorevole, inattaccabile, di rottura con il passato governo regionale, in discontinuitá con nominati e con gli accordati delle varie Caposuvero (n° 1 del 2010, n° 2 delle parlamentarie del 2012 e n° 3 delle europee del 2014), che sia competente, credibile, amabile dagli elettori, non c'é o non si vuole che ci sia?
E se non c'é significa che il pd è un partito di mediocri, di impresentabili incompetenti?
E se c'é e non si vuole che ci sia o che sia candidato, mi chiedo che gruppo dirigente autolesionista, autoreferenziale, suicida ha in mano le sorti di questa regione?
Perchè deve rincorrere e poi bruciare i nomi dell'imprenditore, della società civile, delle associazioni, gli eredi di morti ammazzati, le vittime di ndragheta?
Perchè questo insano metodo di usare e abusare di facce, miti, feticci, sangue, dolore?
Ma al suo interno una candidatura dignitosa, autorevole, inattaccabile, di rottura con il passato governo regionale, in discontinuitá con nominati e con gli accordati delle varie Caposuvero (n° 1 del 2010, n° 2 delle parlamentarie del 2012 e n° 3 delle europee del 2014), che sia competente, credibile, amabile dagli elettori, non c'é o non si vuole che ci sia?
E se non c'é significa che il pd è un partito di mediocri, di impresentabili incompetenti?
E se c'é e non si vuole che ci sia o che sia candidato, mi chiedo che gruppo dirigente autolesionista, autoreferenziale, suicida ha in mano le sorti di questa regione?
Già, che disdetta, i figli restano...
Già,
che disdetta, i figli restano anche dopo il divorzio. Forse sarebbe
meglio se ve lo rappresentaste quando vi sposate, prima di ogni coito,
ogni volta che vi invaghite di una persona diversa dalla madre dei
vostri figli e, conoscendovi, ricordatevene anche dopo la separazione e
il divorzio.
martedì 17 giugno 2014
La polemica Mineo/Chiti e quel "bizzarro" concetto di libertà
A
margine della polemica Mineo/Chiti, del metodo Renzi, e del merito della
riforma del Senato e del titolo V della Costituzione, volevo solo
ricordare a me stessa, ai senatori e ad illustri precedenti che lo
Statuto del PD non prevede l'autosospensione dal Partito e se lo
prevedesse sarebbe una idiozia. È uno strano modo di procedere e di
manifestare la libertà da vincoli di mandato o di giustificare
disimpegni elettorale. Se non si é daccordo e non si ha la forza
contrattuale di modificare le cose, non si può continuare ad occupare
un ruolo istituzionale. Ci si dimette dalla carica semmai, e poi si
valuta se restare o meno nel partito e nel gruppo parlamentare. Ma
l'autosospensione risulta puerile e tattica.Tanto é vero che sono già
rientrate anche se non abbiamo capito in cambio di cosa.
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Baubau mondo
Dopo una giornata trascorsa a tappare i buchi di un Paese in tilt le cui
pubbliche amministrazioni non pagano le aziende e in cui molti
servitori dello Stato si servono dello Stato; dopo ore passate a
risolvere i guasti di chi pur essendo chiamato ad assumere delle
decisioni sul destino di persone malate si nasconde dietro la firma di
un altro che certifichi l'evidente. Insomma, dopo una normale giornata
in cui ci si deve difendere dallo Stato, dai suoi difetti, dalla sua burocrazia,
lasciatemi dire che stasera, incrociare gli occhi di Giugiú é quanto di
più umano mi sia capitato in tutto il giorno, che guardare un cielo
misto di sole e di pioggia é quanto di più chiaro io abbia visto e che
mangiare fiori di zucca in padella con una cotoletta di melanzana é
quanto di più desiderabile potessi aspettarmi.. il tutto proveniente
dal mio orto, condito con il mio olio di oliva, consumato al canto di
grilli e cicale.. .accompagnati da un'orchestra canara dal denso e
consumato blues style... baubau mondo
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