lunedì 31 marzo 2014

Una socialista a Parigi

E meno male che ci siamo salvati in corner con una socialista a Parigi...
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La socialista Anne Hidalgo è la nuova Sindaca della Ville Lumière. Prima donna alla guida della capitale. Arrivata dalla Spagna a due anni per sfuggire al Franchismo, figlia di genitori operai, laureata in Scienze Sociali e specializzata in Diritto Sindacale, per 13 anni vice di Bertrand Delanoe: ecco chi è Anne Hidalgo, la donna che ha "salvato" la capitale francese nel tracollo del partito socialista alle elezioni amministrative. Ha vinto il ballottaggio con il 54,5%.
«Essere parigino non è nascere a Parigi, è rinascerci», dice Anne Hidalgo citando Sacha Guitry, nella sua biografia sul sito della campagna elettorale.
(clicca per guardare le foto della vittoria su Repubblica)


Il seme é femmina

Nella cultura contadina il seme é femmina... ;)
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Un sospetto di leggerezza

"Un sospetto di leggerezza", secondo Andrea Camilleri, aiuta ad affrontare e superare le fatiche della vita... e di questo grigio e lungo periodo di decadenza, aggiungo io!
Spero, da domani, di indurre quanta più gente possibile verso questo sospetto e di ingenerare questo fastidioso dubbio sopratutto nei colleghi e nelle controparti milanesi che domani potrebbero altrimenti essere indigeribili... che sia la volta buona!
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clicca sull'immagine per guardare il video
Andrea Camilleri a "Che tempo che fa"
30/03/2014
 

venerdì 28 marzo 2014

Scopelliti e "il senso di responsabilità"

Scopelliti‬, il senso di responsabilità doveva indurti a dimetterti il giorno della morte di Orsola Fallara. Oggi devi dimetterti perchè sei decaduto e sospeso in forza della legge Severino, non perchè colpevole in via definitiva. Nessun passo indietro quindi, ma solo un atto dovuto benché tardivo.

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/28/calabria-dopo-la-condanna-scopelliti-si-dimette-passo-indietro/929892/
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Scopelliti deve dimettersi: quel che dissi nel 2012

Nel 2012, in seguito alla richiesta del suo rinvio a giudizio sul caso "Orsola Fallara, chiedevo a Scopelliti di dimettersi perché il Governatore della Regione doveva essere al di sopra di ogni sospetto, soprattutto dopo la morte della sua dirigente Orsola Fallara.
Oggi, con una sentenza di condanna e con la legge Severino, deve dimettersi.
Scopelliti non poteva non sapere e il "Modello Reggio" è di chi usa la cosa pubblica per finanziare le proprie carriere politiche.
Precisamente il 20 aprile 2012, rilasciavo un'intervista a Il Dispaccio nella quale presagivo l'apertura di scenari giudiziari complessi, che avrebbero innescato tortuosi e logoranti percorsi politici per la Calabria e per i calabresi. Se il principio di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna è un principio di civiltà giuridica, quello di essere al di sopra di ogni sospetto nel Governo della Cosa Pubblica, è il principio dei princìpi.
Asserivo che Scopelliti dovesse dimettersi perchè nessuno può rimanere al suo posto quando pesanti indizi di colpevolezza ne hanno giustificato il rinvio a giudizio in un processo dal quale la sua potenziale accusatrice e presunta complice vi si è sottratta togliendosi la vita.
E non si può governare una regione difficile come la Calabria con un fardello così pesante sulle spalle.
E non si può liquidare il caso con le due parole magiche "chiarirò tutto", quasi a volere sostenere che il buco nel bilancio comunale di Reggio Calabria lo abbia provocato la Fallara all'insaputa del Sindaco che a quell'incarico così delicato l'aveva personalmente scelta e destinata, tra i moltissimi altri potenziali dirigenti.
Ed è inverosimile che la Fallara abbia gestito il bilancio del Comune di Reggio Calabria tutto da sola e tutto per sè, all'insaputa di Scopelliti.
Sarebbe un'offesa alla nostra intelligenza di cittadini.
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Leggi il mio punto di vista anche su Il Dispaccio del 20 Aprile 2012 (clicca)
http://ildispaccio.it/reggio-calabria/1273-chiesto-rinvio-a-giudizio-per-scopelliti-gigliotti-pd-scopelliti-si-deve-dimettere
(Giuseppe Scopelliti e Orsola Fallara)

Ruenzu non ce la farà

Che tristezza sapere che Ruenzu non ce la farà, ma ancora più triste sapere che la proposta del sindaco di Sersale non sia condivisa da tutti.
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Ipotesi di Eutanasia, cremazione e sepoltura davanti alla porta del cimitero di Sersale ad un cane che partecipava alla vita pubblica: dai consigli comunali alle rappresentazioni teatrali, dalle veglie funebri alle processioni... il sindaco di Sersale Salvatore Torchia parla di questo cane come di un caso di "reincarnazione di una spirito buono". Ipotesi inaccettabile per i cattolici. Il caso fa discutere.
Ruenzu

giovedì 27 marzo 2014

Il mio Filippo innamorato

Lo hanno abbandonato ed ora è il mio parpalone inglese... :)

il mio Filippo :)

Il fallimento dello Stato

‎Renzi‬, mio ‎segretario‬ e mio ‎presidente‬,
promettere il pagamento dei debiti dello Stato verso le imprese private senza sospendere le esecuzioni giudiziarie e le procedure concorsuali in danno delle stesse, posto che sono in crisi di liquidità per colpa dei mancati pagamenti della PA, equivale a dire al naufrago di resistere e nuotare, e che lo salverai a settembre, ma intanto non gli lanci nemmeno una ciambella di salvataggio.
Quando non ci sarà più un solo imprenditore disposto a produrre in Italia, con quali soldi sarà garantito lo Stato sociale, i servizi pubblici, il pubblico impiego, le caste partitiche e sindacali?
Chi metterà gli 80,00€ in più nello stipendio dei dipendenti?
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Salvare capra e cavolo si può

Fotovoltaico sui tetti, sui terreni non coltivati, oppure sulle serre così sotto si coltiva la terra e sopra si acchiappa il sole e la sua energia... :)
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mercoledì 26 marzo 2014

Faccio l'avvocata ed in 20 anni ho capito di aver capito poco...

Non si finisce mai di imparare e oggi, dopo venti anni, ho capito che ho sempre sbagliato a svolgere la professione forense favorendo le transazioni, invitando le parti ad evitare il ricorso alle azioni giudiziarie superflue, cercando di ridurre i conflitti, i costi e di raggiungere l'obiettivo senza fare vittime e prigioneri. Ma con determinazione e risolutezza. Ovviamente sacrificando anche una parte del mio guadagno che, in caso di liti, cause e controversie giudiziarie, sarebbe stato di gran lunga maggiore. Alcune persone cui avevo consigliato la via della transazione bonaria, che si sarebbe potuta concludere ragionevolmente entro giugno/luglio di quest'anno, si sono rivolte ad un sindacato (forse pensando erroneamente di non dovere in tal modo pagare alcun onorario) per richiedere il pagamento di alcune spettanze stipendiali. Il sindacato li ha smistati presso un avvocato di sua fiducia che, senza nemmeno invitare la controparte a pagare in via bonaria le somme dovute, ha chiesto immediatamente al Tribunale l'emissione del decreto ingiuntivo, con distrazione delle spese legali in suo favore e con la pattuizione del pagamento aggiuntivo, questo a carico del lavoratore, del 10% sul lordo delle spettanze stipendiali. Che poi é pari al 20% sul netto. Il sindacato in sostanza ha fatto la sua parte con l'assistenza al lavoratore, affidandolo alle cure dell'avvocato amico, che a sua volta si fa il gruzzoletto a carico del datore di lavoro, colpevole di non disporre temporanemente di tutta la liquiditá necessaria per pagare tutti. Tutto senza preavviso e messa in mora. Questo é un esempio pratico di come alcune categorie sociali e alcune caste, riescono a speculare e ad arricchirsi anche in tempi di crisi, sopratutto in tempi di crisi, con piccoli espedienti.
Ma se il sindacato e il suo avvocato di fiducia vivono di questo, avventandosi come dei rapaci sulle prede in difficoltá, e portando a casa vittorie che lasciano spesso troppi cadaveri per strada, questi lavoratori che si sono rivolti a loro senza nemmeno la buona educazione di informare il datore di lavoro, hanno capito che hanno solo aggravato la posizione debitoria della loro azienda, che si trova in difficoltà per colpa di uno Stato che non paga i suoi debiti? Lo sanno questi signori che hanno solo raddoppiato il costo per l'imprenditore, senza anticipare ilmtempo del, loro incasso che non potrà in tal modo realizzarsi prima della fine dell'intera procedura espropriativa? E tutto questo pur sapendo che quel datore li avrebbe comunque pagati e che trattasidi quella persona che da oltre 25 anni ha consentito a molti di loro di uscire fuori da disoccuoazione e disperazione, di lavorare, guadagnare, sposarsi, farsi una famiglia, comprare casa, cambiare macchina, crescere i propri figli? Che senso ha distruggere quel che si é costruito insieme? È una triste guerra in cui non ci saranno vincitori ma vinti. A parte il sindacato e la parcella dell'avvocato.

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martedì 25 marzo 2014

Sono una socialista. Mai difeso il craxismo, eppure...

Sono una socialista, laica e libertaria da sempre.
Non ho mai amato i dogmi e le chiese, né quelle cattoliche, né quelle comuniste, ma non per questo non le ho rispettate.
Così come, pur non essendo mai stata idealmente craxiana, anzi avendolo combattuto dall'interno per le corruttele che in quegli anni dilagavano nel partito (ignara che la "questione morale" sarebbe stata superata nell'entità, nella durata e nella sfacciataggine dalle tangentopoli dei giorni nostri), ho sempre riconosciuto a Bettino Craxi una capacità politica straordinaria, un fiuto da segugio nel prevedere e governare gli eventi.
Quell'uomo antipatico a molti, a tratti arrogante ed irritante, possedeva però un talento raro, una visione globale della politica che lo ha reso un gigante nella gestione dei conflitti internazionali del suo tempo, nella lettura della politica italiana degli anni di piombo, nel ruolo dell'Italia in Europa e nel Mondo. Un vero statista, forse l'unico degno di questo nome negli ultimi venti anni.
Ho anche difeso l'uomo Craxi dal giustizialismo forcaiolo di allora, cavalcato da coloro che ambivano più a prenderne il posto nel panorama socialista europeo che a difendere e sostenere veramente una "questione morale ed etica" nella politica. Giustizialisti diventati garantisti per necessità, non appena loro stessi destinatari di "avvisi di garanzia", di "atti dovuti", per troppo tempo fatti passare dalla stampa e dagli avversari politici, come sentenze di condanna definitive e non come iniziative a difesa dell'indagato.
E ci riuscirono anche grazie al lavoro dei vari Violante e dei vari D'Alema, che per lunghi anni fecero gli antisocialisti nelle Procure e nel Parlamento nel nome della "questione morale", per poi guardare al PSE come la loro casa e la destinazione finale del PD, entratovi a farne parte solo da qualche giorno e non certo per la lungimiranza di costoro, quanto piuttosto per la risolutezza di un democristiano.
Ebbene oggi, dopo che abbiamo ingoiato governi di larghe intese e fornito salvacondotti a pregiudicati e condannati nel nome di un patto di austerità, consegnato il Paese ad una Europa di Banchieri e non di Istituzioni Democratiche, sottoposto imprese e cittadini alla sovranità monetaria della BCE e non dell'Europa degli Stati, rinnegato (giustamente) la riforma del titolo V e quella del mercato del lavoro (che hanno dato la stura, tra l'altro, allo smantellamento dello Stato Unitario, attentato all'impianto costituzionale e determinando la precarizzazione del lavoro), oggi sosteniamo che occorre rivedere gli accordi di Maastricht come se fosse una esigenza sopraggiunta, imprevista ed imprevedibile. E invece era già tutto previsto, prevedibile ed evitabile.
Oggi è tardi e prima di imbarcarci in una demagogica e tardiva battaglia nazionalista, correttiva di numeri e di accordi che ci vedono in minoranza, forse dovremmo sforzarci di adeguare il nostro senso di appartenenza e del dovere, il nostro senso dell'etica nella politica e nell'economia agli standard europei. Quelli, per intenderci, che hanno indotto il presidente della Bayrn Monaco, Hoeness, a rinunciare al ricorso in appello, a riconoscere il suo errore e ad andare in galera.
Oggi è urgente ripensare alla nostra spesa pubblica e alla sua necessaria finalizzazione alla prestazione dei servizi essenziali ai cittadini e non a garantire posti di lavoro politici e clientelari, incarichi e consulenze, consigli di amministrazione e società partecipate.
Ridurre soltanto il costo della democrazia attraverso il taglio al finanziamento ai partiti e ai rimborsi elettorali, non basta più e non sarebbe mai bastato. Occorre andare oltre e tagliare tutti i costi indiretti della politica, quelli necessari per acquisire e mantenere il consenso elettorale, i privilegi del potere, l'uso privatistico della cosa pubblica.
In una parola gli sprechi: dobbiamo eliminare tutto ciò che non produce ricchezza, né bellezza, che non offre servizi essenziali ai cittadini, né benessere.
La priorità di oggi non è quella di ridurre la spesa pubblica con i tagli lineari, o altrimenti detti "'ndo coglio coglio", ma di mandare a casa tutti coloro che da troppi anni portano a casa uno "stipendio pubblico" per rendere un "servizio privato" ad un singolo politico, ad un partito, ad un comitato d'affari, ad una loggia, ad clan, dal bidello al professore universitario, dall'impiegato di concetto al manager, dal portantino al grande chirurgo, dall'autista al magistrato.
L'Europa politica, invece, dobbiamo ancora costruirla cercando di evitare gli errori commessi nel recedente passato dai boiardi di Stato e dai burocrati di partito cui abbiamo affidato il compito di rappresentarci ma che si sono limitati ad essere "presenti", a timbrare il cartellino, a strisciare il badge e passare, per ciò solo, alla Storia come i Padri dell'Europa.
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https://www.youtube.com/watch?v=0p078rg_K1I&feature=youtu.be
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lunedì 24 marzo 2014

‎Gratteri‬ contro ‪Scopelliti‬? No, grazie!

Il segretario del ‪‎PD Calabria‬ auspica la candidatura di ‪‎Gratteri‬ a ‪‎Presidente‬ della Giunta Regionale, contro ‪‎Scopelliti‬.
Io spero che Gratteri resista a questo ennesimo abbraccio mortale della politica, che dica no alla lusinga di ‪‎Magorno‬ o di chi altri, e che inviti la sinistra calabrese a candidare alla guida della Regione una proposta politica di cambiamento e non una singola persona, un simbolo, una bandiera sotto la quale, all'ombra di un'antimafia istituzionale, sdoganare impresentabili e conservare un posto al sole a chi non è in grado di fare sintesi.
Sarebbe come ammettere che siamo talmente sforniti di materiale umano (malgrado la funzione del partito e la sua stessa ragion d'essere sia proprio quella di individuare, di formare e proporre classi dirigenti competenti, libere ed autorevoli) che dobbiamo ricorrere ad un prestito di onore, ad un avvalimento elettorale, come se la candidatura di un magistrato fosse il salvacondotto di tutti, la garanzia di purezza degli altri candidati.
Di sicuro Gratteri, come dimostrano i fatti giudiziari, è molto più utile ai calabresi e all'Italia come magistrato che come presidente di Giunta Regionale e, di sicuro, se si candidasse, qualche narcotrafficante e qualche capobastone farebbe anche i salti di gioia.
Ma la cosa che più inquieta di questa proposta, ammesso che sia vera, è la recidiva mania della sinistra di proporre le candidature di magistrati "anti-qualcosa", di icone anticorruzione e antimafie, in Parlamento, nelle istituzioni, nei posti chiave della pubblica amministrazione e del Governo del territorio, come se costoro con la loro funzione e il loro ruolo non potessero governare e amministrare già quel territorio, incidendo anche più profondamente di quanto non potrebbe fare un Parlamentare, un Presidente, un Assessore, una Giunta Regionale.
E' storia ormai la candidatura del Violante antiterrorismo, quella di Di Pietro e Casson anticorruzione, di Grasso antimafia ecc. ecc..
Se oggi candidiamo Gratteri contro Scopelliti ed i
l Mdello Reggio, per logica conseguenza dovremmo poi candidare la Boccassini‬ contro il centrodestra e il ‪‎berlusconismo‬.
Ma caro ‪‎Renzi‬, che Paese sarebbe quello in cui un magistrato come Gratteri trovasse più gratificante, conveniente, incisivo, utile e produttivo, fare il Presidente di una Giunta, piuttosto che perseverare nella propria funzione, esercitando il proprio mandato, rappresentando il potere Giudiziario?


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Il PD al film di Walter Veltroni su Berlinguer

Povero Berlinguer, in troppi vivono di rendita sul tuo nome... ma di te non hanno nemmeno un pelo.

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(il PD alla prima del film...)

sabato 22 marzo 2014

Il nome "Renzi" sul simbolo del PD

E se fosse già troppo ingombrante il simbolo e il nome del PD? 
Ma altri problemi di cui occuparsi e sui quali elaborare delle proposte, no eh?

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Europee, il vicepresidente del Pd Ricci: "Proporrò nome Renzi su simbolo Pd"
"Sarebbe un valore aggiunto, una carta da giocare". Lo ha detto Matteo Ricci, vicepresidente del Partito Democratico nel programma televisivo "Agorà"

http://video.repubblica.it/dossier/elezioni-europee-2014/europee-il-vicepresidente-del-pd-ricci-proporro-nome-renzi-su-simbolo-pd/159969/158460?ref=fbpr
 (guarda video tratto da Repubblica)

Manager pubblici all'estero

Moretti e gli altri manager pubblici all'estero? Magari! 
Sarebbe un sogno vedere i vecchi e super-pagati  boiardi di Stato fare le valige e lavorare duramente per competere nel Mercato globale e, contestualmente, poter chiedere a giovani italiani creativi, di valore, capaci, con tanta energia, con la voglia di "costruire" e non di "conservare", far ritorno in Italia e dirigere le nostre aziende pubbliche e private.
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Moretti (Fs): "Taglio stipendi? Manager pubblici andranno all'estero".
 
Moretti (Fs): "Taglio stipendi? Manager pubblici andranno all'estero". Renzi conferma intervento
(clicca sull'immagine per leggere l'articolo)


venerdì 21 marzo 2014

Aborto, M5s per la modifica della Legge 194

Guarda tu che bella idea. Ma le parlamentari del PD e di Sel perchè non ci hanno pensato?
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aborto legge 194
(clicca per leggere l'articolo su Huffington Post)

giovedì 20 marzo 2014

Ilaria Alpi: dopo 20 anni il Governo toglie il segreto di Stato

La de-secretazione la vivo come un momento liberatorio e di comprensione: finalmente scopriremo il beneficiario di quel segreto di Stato.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/18/ilaria-alpi-ventanni-fa-lomicidio-della-giornalista-e-di-miran-hrovatin-in-somalia/917983/
 

Gente giusta al posto giusto

Meno male che Nicola Gratteri ha continuato a fare il Magistrato... :)
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/?id=3.2.1350640923

Le imprese che muoiono nel nome dello Stato Italiano


Anche oggi alla guerra, in trincea, a difendere le imprese che muoiono nel nome dello Stato Italiano, quello che non ha i soldi per pagare i debiti, ma che spende e spande per cene elettorali, mutande verdi, escort e bollicine.
Presidente‬ ‪Renzi‬, non basta promettere di pagare da settembre in poi - anche perché sono 4 anni che lo state promettendo -, occorre sospendere immediatamente tutte le procedure esecutive e concorsuali nei confronti delle aziende creditrici della PA, degli Enti Pubblici e di diritto pubblico.
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Il Modello Italia


Modello Reggio, Modello Catanzaro, Modello Messina, Modello Lazio, Piemonte, Sicilia, Lombardia, Abbruzzo... insomma facciamo prima a dire: Modello Italia... altro che Berlusconi.... proprio per questo Berlusconi 

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martedì 18 marzo 2014

Il mercato del lusso della nostra classe dirigente


Abbiamo una classe dirigente ed imprenditoriale che non ha più smalto e inventiva, che non vuole più rischiare, che vuole champagne, ostriche e fica, che vuole campare di rendita, che vuole fare speculazione e finanza, che non pensa al futuro e alla crescita, ma alla comodità della propria vecchiaia, al mantenimento dei propri vizi.
Un nuovo feudalesimo economico, altro che new economy, e un nuovo medioevo dei diritti, altro che civiltà, ci ha già contagiato e ci sovrasterà se non saremo capaci di realizzare un nuovo rinascimento che parta dalla difesa dello spazio comune e del bene pubblico.
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A chi tocca la Crimea?

Putin non mi piace, Obama sí, e anche molto, ma credo che la Crimea abbia, come tutti i popoli, il diritto di autoderminarsi e di decidere da quale parte stare. 
Non si puó far finta che nulla sia accaduto, anche perchè tutto é già avvenuto e l'Europa di Hollande, Merkel, Renzi, farebbe meglio a favorire il superamento delle ostilità e la costruzione di un nuovo equilibrio. Sempre che voglia evere un ruolo autorevole, equidistante e di garanzia nella contrapposizione Est/Ovest.



Non ci sono più le dame bianche di una volta!

C'era una volta l'Italia di Giulia Occhini, la Dama Bianca di Fausto Coppi, a cui non si perdonò nulla anche se era innamorata dell'eroe nazionale Fausto Coppi.
Era un'altra Italia, non c'era il divorzio e innamorarsi di una persona diversa dal coniuge, integrava il reato di adulterio...

la Dama Bianca ieri

la Dama Bianca oggi...

lunedì 17 marzo 2014

Ehi tu, come hai fatto ad abbandonarmi?

Ehi tu, come hai fatto ad abbandonarmi?


17 marzo 1861 - 17 marzo 2014

Il 17 marzo 1861 il Regno d'Italia assume il nome di Stato Italiano.  Oggi nin so...!

Renzi caro...

Renzi‬ caro,
ancora una volta, come con Berlusconi, Monti e Letta, facciamo ricorso a nuovi prestiti bancari per pagare i contributi previdenziali, perchè la PA non paga da anni... ma se non paghiamo, l'Inps non ci rilascia il durc... e se non hai il durc in regola per lo Stato, non puoi lavorare. Si chiama estorsione!
Renzi, chiariamo che PA non sono solo i Comuni, la Provincia, la Regione o lo Stato, ma anche: i consorzio fra comuni, le società miste o partecipate, le società di gestione del ciclo delle acque pubbliche ecc. ecc., seno' non cambiamo il verso, ma ci facciamo il verso.

venerdì 14 marzo 2014

Speranza...

Non voglio mettermi di traverso e spero sinceramente, nell'interesse di ognuno di noi, che il governo Renzi‬ riesca a cambiare le sorti dell'Italia, ma una riflessione è d'obbligo:
- posto che la crisi che stiamo vivendo è stata fino ad ora subita prevalentemente da donne, giovani, imprenditori, lavoratori autonomi e dipendenti delle imprese private, per colpa dei mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione;
- posto che in tutto questo tempo i dipendenti pubblici e i pensionati, comunque, hanno continuato a percepire un minimo garantito, magari misero e/o inadeguato, ma lo hanno ricevuto;
- posto che nessuno di loro, a differenza dei privati, ha dovuto chiudere bottega, dichiarare fallimento, essere licenziato, sottoposto a sequestro da parte dello Stato ecc. ecc. ecc.

posto tutto quanto sopra, caro Matteo Renzi, perché la priorità e l'unica data certa è stata fissata per le 80,00€ in più al mese ai 10 milioni di dipendenti pubblici, mentre il pagamento dei debiti della PA verso le imprese private, vera chiave di volta di questa crisi finanziaria, è stata rinviata a luglio... forse... agosto...forse...?

("Speranza" - Gustav Klimt)

giovedì 13 marzo 2014

Se potessi avere 350,00€ al mese...

In Italia 350,00€ non bastano per coprire i costi medi di un giorno di lavoro in un piccolo studio legale come il mio. Quasi quasi smonto tutto e vado via...

http://out-press.com/5-paesi-dove-si-vive-con-350-euro-al-mese-2/