giovedì 3 luglio 2014

Politica innovativa o vintage di antica famiglia?

Cambiare davvero si può e si deve, ma con atti veri e non con lifting di facciata spacciare per rivoluzioni atti di evidente politica vintage
Stanare le evasioni fiscali o le elusioni anche attraverso la tracciabilità del danaro contante spicciolo, quello della spese, della pizza, del gelato, e l'imposizione di fatto della moneta elettronica, è di per se comprensibile, ma non sufficiente.
Quello che non comprendo è la riluttanza del Parlamento italiano, anche a fronte dell'imposizione di una iperbolica aliquota IRPEF sul residuo reddito, ad introdurre l'opportunità per le famiglie, le imprese, tutti i contribuenti, di detrarre dall'imponibile tutte le spese documentate e sopportate nel corso del mese, del trimestre e dell'anno fiscale, coinvolgendo quindi i cittadini nella lotta ai furbetti, ma anche nella guerra ai furboni che con le false fatturazioni, false prestazioni, fallimenti pilotati, bancarotte fraudolente, hanno usato, abusato di finanziamenti pubblici, di crediti IVA, di agevolazioni fiscali.
A mio modesto assunto questo modo di procedere, questa riluttanza, è ampiamente DOLOSA e PREMEDITATA perché serve solo a favorire banche, furboni, grandi imprese, costituzioni di fondi neri, alterazione del libero mercato con aggressione in danno della piccola e media impresa, del singolo professionista, del piccolo bottegaio in favore delle multinazionali del credito, del commercio, delle società professionali. cambiareverso caro renzi non significa difendere gli antichi vizi di una antica classe dirigente politica, sindacale ed imprenditoriale.
Questo non è cambiamento è sdoganamento di un vecchio (mal)costume...

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