Non si finisce mai di imparare e oggi, dopo venti anni, ho capito che ho
sempre sbagliato a svolgere la professione forense favorendo le
transazioni, invitando le parti ad evitare il ricorso alle azioni
giudiziarie superflue, cercando di ridurre i conflitti, i costi e di
raggiungere l'obiettivo senza fare vittime e prigioneri. Ma con
determinazione e risolutezza. Ovviamente sacrificando anche una parte
del mio guadagno che, in caso di liti, cause e controversie giudiziarie,
sarebbe stato di gran lunga maggiore. Alcune persone cui avevo
consigliato la via della transazione bonaria, che si sarebbe potuta
concludere ragionevolmente entro giugno/luglio di quest'anno, si sono
rivolte ad un sindacato (forse pensando erroneamente di non dovere in
tal modo pagare alcun onorario) per richiedere il pagamento di alcune
spettanze stipendiali. Il sindacato li ha smistati presso un avvocato di
sua fiducia che, senza nemmeno invitare la controparte a pagare in via
bonaria le somme dovute, ha chiesto immediatamente al Tribunale
l'emissione del decreto ingiuntivo, con distrazione delle spese legali
in suo favore e con la pattuizione del pagamento aggiuntivo, questo a
carico del lavoratore, del 10% sul lordo delle spettanze stipendiali.
Che poi é pari al 20% sul netto. Il sindacato in sostanza ha fatto la
sua parte con l'assistenza al lavoratore, affidandolo alle cure
dell'avvocato amico, che a sua volta si fa il gruzzoletto a carico del
datore di lavoro, colpevole di non disporre temporanemente di tutta la
liquiditá necessaria per pagare tutti. Tutto senza preavviso e messa in
mora. Questo é un esempio pratico di come alcune categorie sociali e
alcune caste, riescono a speculare e ad arricchirsi anche in tempi di
crisi, sopratutto in tempi di crisi, con piccoli espedienti.
Ma se
il sindacato e il suo avvocato di fiducia vivono di questo,
avventandosi come dei rapaci sulle prede in difficoltá, e portando a
casa vittorie che lasciano spesso troppi cadaveri per strada, questi
lavoratori che si sono rivolti a loro senza nemmeno la buona educazione
di informare il datore di lavoro, hanno capito che hanno solo
aggravato la posizione debitoria della loro azienda, che si trova in
difficoltà per colpa di uno Stato che non paga i suoi debiti? Lo sanno
questi signori che hanno solo raddoppiato il costo per l'imprenditore,
senza anticipare ilmtempo del, loro incasso che non potrà in tal modo
realizzarsi prima della fine dell'intera procedura espropriativa? E
tutto questo pur sapendo che quel datore li avrebbe comunque pagati e
che trattasidi quella persona che da oltre 25 anni ha consentito a
molti di loro di uscire fuori da disoccuoazione e disperazione, di
lavorare, guadagnare, sposarsi, farsi una famiglia, comprare casa,
cambiare macchina, crescere i propri figli? Che senso ha distruggere
quel che si é costruito insieme? È una triste guerra in cui non ci
saranno vincitori ma vinti. A parte il sindacato e la parcella
dell'avvocato.
Nessun commento:
Posta un commento