lunedì 24 febbraio 2014

Che senso ha annunciare decisioni che si sa a priori di non potere assumere?
Pontificare una cosa e farne un'altra?
Capisco che tenere barra e schiena dritta non é facile ed é molto costoso, perchè impone rinunce e marginalità, ma a furia di fare il contrario di quello che si dice si rischia di essere uguali agli altri venditori di aspirapolvere.
Nello specifico Civati non sbaglia a dare la fiducia al governo Renzi, ha sbagliato a non esercitare il suo ruolo di minoranza nel partito in modo chiaro e coerente su tutti il territorio nazionale, a non riconoscere che il congresso è finito, che Renzi è stato eletto segretario e che la direzione nazionale del PD ha approvato il suo cronoprogramma, compresa la sfiducia a Letta.
La minoranza di un partito, del resto, non si realizza votando contro il governo del proprio partito, ma lottando all'interno di questo per cambiarlo. Capisco che é una lotta titanica, direi senza speranze, ma il PD é questo. Da  D'Alema, a Prodi, Veltroni, Bersani, Letta e Renzi. Prendere o lasciare. Ma non si può prendere il posto in parlamento, nei consigli regionali e comunali, svolgere funzioni elettive e amministrative, in nome del PD, candidandosi nel PD, e poi sputandoci sopra, magari per finta, perchè poi altrimenti ci cacciano. Caso mai si va via, si esce, non ci fa togliere.
Ma andarsene impone la rinuncia alle cariche elettive e le dimissioni dai ruoli che si rivestano in nome del PD.
Così come in Calabria, giovani e anziani di questo partito non possono avallare l'asso piglia tutto ai congressi provinciali senza garantire alcun diritto di tribuna, salvo poi contestare con l'assenza dei delegati al congresso regionale, la legittimità di un segretario eletto dopo 4 anni di commissariamento, chiedendo un accordo di larghe intese.
In assemblea si va anche quando si è uno contro tutti, anche quando si sa di essere in minoranza, soprattutto quando si é minoranza.
Ma noi nel Pd siamo abituati a fare i "margiassi" quando vinciamo, anche truccando le carte e sapendo di essere stati beccati con le mani nel sacco. Ma facciamo le "vittime" di complotti quando anche altri, magari i vecchi amici di merenda, hanno imparato a vincere da soli allo stesso modo.
L'indignazione del resto non viaggia a corrente alternata e la libertà non é uno spazio libero. Liberta é partecipazione.


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