mercoledì 30 aprile 2014
Ottantavoglia di vincere le elezioni...
C'è un'Italia in cui 80,00€ non bastono per comprare un Kg di fagiolini - come a casa Berlusconi - e un'altra Italia che crede che con 80,00€ ci si possa fare la spesa per due settimane - come a casa Picierno - ... e poi ci sono gli italiani che li votano entrambi.
martedì 29 aprile 2014
L'orrore che è la censura
Cari prof,
lasciate che i pruriti vi passino in fretta e rispolverate con i vostri studenti le opere come quella del monaco Pier Damiani Liber Gomorrhianus in cui si condanna violentemente l'omosessualità e la sodomia, o il Summa Theologiae di Tommaso d'Aquino in cui l'omosessualità viene descritta come un peccato orribile, ben peggiore dell'adulterio e dello stupro, pari solo alla bestialità.
Di questo passo saranno messi all'indice autori e autrici come: Catullo, Saffo, Lucrezio, Virgilio, Ovidio, Petronio, Marziale, Baudelaire, Yourcenar, Duras, Proust, Pasolini, D'Annunzio, Morante, Moravia, Garcia Lorca, Mann, Woolf, Wilde, Mishima, Capote, May Alcott, Stein, Nabokov... ecc ecc... avanza spietato un nuovo Basso Medioevo nel XXI sec. d.C.
Fa discutere la notizia dell'esposto presentato contro i docenti di un liceo che hanno fatto leggere e discutere "Sei come sei", romanzo che parla di amore omosessuale, quindi semplicemente di famiglia e d'amore. Leggere romanzi che parlano di cose reali e di temi anche complessi della nostra vita non ha mai corrotto nessuno. Il compito di un romanzo è anche quello di far riflettere sul mondo che ci circonda. A meno che non si voglia mettere in discussione il diritto di considerare i ragazzi delle persone capaci di intendere e di volere, e di formarsi delle opinioni. Dare loro gli strumenti per capire il mondo e se stessi - anche con un libro - è proprio questo che significa svolgere correttamente il proprio mestiere di insegnanti.
lasciate che i pruriti vi passino in fretta e rispolverate con i vostri studenti le opere come quella del monaco Pier Damiani Liber Gomorrhianus in cui si condanna violentemente l'omosessualità e la sodomia, o il Summa Theologiae di Tommaso d'Aquino in cui l'omosessualità viene descritta come un peccato orribile, ben peggiore dell'adulterio e dello stupro, pari solo alla bestialità.
Di questo passo saranno messi all'indice autori e autrici come: Catullo, Saffo, Lucrezio, Virgilio, Ovidio, Petronio, Marziale, Baudelaire, Yourcenar, Duras, Proust, Pasolini, D'Annunzio, Morante, Moravia, Garcia Lorca, Mann, Woolf, Wilde, Mishima, Capote, May Alcott, Stein, Nabokov... ecc ecc... avanza spietato un nuovo Basso Medioevo nel XXI sec. d.C.
Fa discutere la notizia dell'esposto presentato contro i docenti di un liceo che hanno fatto leggere e discutere "Sei come sei", romanzo che parla di amore omosessuale, quindi semplicemente di famiglia e d'amore. Leggere romanzi che parlano di cose reali e di temi anche complessi della nostra vita non ha mai corrotto nessuno. Il compito di un romanzo è anche quello di far riflettere sul mondo che ci circonda. A meno che non si voglia mettere in discussione il diritto di considerare i ragazzi delle persone capaci di intendere e di volere, e di formarsi delle opinioni. Dare loro gli strumenti per capire il mondo e se stessi - anche con un libro - è proprio questo che significa svolgere correttamente il proprio mestiere di insegnanti.
Preghiere e giaculatorie in politichese
Dopo
la gita a Polsi, che ve la fate una passeggiata nelle società miste e
consortili che avete disamministrato, nei mega centri commerciali da
voi autorizzati, nelle lottizzazioni delle città in espansione dove
amici e compagni hanno partecipazioni e partecipate, magari anche un
giretto alla borsa valori di Milano, nelle cattedrali della finanza
europea oppure più semplicemente in Parlamento
dove siete stati eletti?
No perchè questa storia di Polsi è vera , ma è solo folcloristico andarci in visita. È come per tanti cattolici andare in chiesa la domenica a battersi il petto e poi durante la settimana peccare liberamente e senza limiti in pensieri in parole in opere ed omissioni, per mia colpa mia colpa mia grandissima colpa.
No perchè questa storia di Polsi è vera , ma è solo folcloristico andarci in visita. È come per tanti cattolici andare in chiesa la domenica a battersi il petto e poi durante la settimana peccare liberamente e senza limiti in pensieri in parole in opere ed omissioni, per mia colpa mia colpa mia grandissima colpa.
Santo il Papa che non voleva in preservativi
Tra tutte le immagini circolate in rete negli ultimi giorni, questa è
la più vera e anche la più amara.
Senza entrare con questo nel merito della canonizzazione, ma solo per ricordare una posizione inconfutabile espressa da Giovani Paolo II...
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Senza entrare con questo nel merito della canonizzazione, ma solo per ricordare una posizione inconfutabile espressa da Giovani Paolo II...
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lunedì 28 aprile 2014
Vivere in campagna
Sono lusingata di condividere con Michele Serra una comune scelta di vita ed un idem sentire... :)
"La terra è il nostro futuro”. Lo scrittore ed autore televisivo Michele Serra racconta a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio i vantaggi del trasferirsi in campagna e il perché la terra sia un po’ il futuro di tutti noi…
"La terra è il nostro futuro”. Lo scrittore ed autore televisivo Michele Serra racconta a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio i vantaggi del trasferirsi in campagna e il perché la terra sia un po’ il futuro di tutti noi…
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La domenica dei 4 Papi...
Il 27 aprile 2014 è la domenica dei 4 Papi... sono oggettivamente troppi anche per Roma.
Giornata impegnativa, ma indicativa dei futuri scenari politici e religiosi: nominati 2 vicesegretari del PD calabrese (Bruno Villella e Nicola Irto) e canonizzati due nuovi santi. Sembra che le donne parlino e pecchino troppo ultimamente...
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Giornata impegnativa, ma indicativa dei futuri scenari politici e religiosi: nominati 2 vicesegretari del PD calabrese (Bruno Villella e Nicola Irto) e canonizzati due nuovi santi. Sembra che le donne parlino e pecchino troppo ultimamente...
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sabato 26 aprile 2014
Un video per riflettere un pochetto
Bufala o no, c'è un dato di fatto
inconfutabile: nessuno dei due parlamentari presenti nel video, ha saputo dare una
risposta.
Di fatto siamo in una finta Democrazia in mano ad una ristretta oligarchia di ex PCI, DC, Massoneria e sindacati... e con questo: buonanotte a tutti... ma notte fonda...
Di fatto siamo in una finta Democrazia in mano ad una ristretta oligarchia di ex PCI, DC, Massoneria e sindacati... e con questo: buonanotte a tutti... ma notte fonda...
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venerdì 25 aprile 2014
25 Aprile, anniversario della Liberazione d'Italia. :)
giovedì 24 aprile 2014
L'Italia sta all'Europa, come un vitellone a delle ottuagenarie viziose...
L'Italia sarà un vero Stato democratico quando il cittadino troverà in
esso il vantaggio di farne parte, il riparo, il punto di riferimento,
l'equilibrio, la sicurezza, l'approdo, la garanzia.
Fino a quando, invece, sarà percepito come il nemico da cui difendersi, il tiranno da cui nascondersi, il daziario da cui sottrarsi, quello che ti succhia il sangue per mantenere sesso droga e rock 'n' roll alle "truppe" di mercenari al soldo della politica, fino a quando, cioè, questo Stato sarà cosi estraneo e lontano dal popolo sovrano, tutto sarà possibile, ma sarà impossibile parlare di Democrazia e di Europa.
Del resto quest'Italia sta a quest'Europa, come un vitellone spiantato, tirato e liftato sta ad un club di ottuagenarie possidenti e viziosi: entrambi patetici e pericolosamente privi di ogni interesse per la sopravvivenza e per il futuro delle nuove generazioni.
Fino a quando, invece, sarà percepito come il nemico da cui difendersi, il tiranno da cui nascondersi, il daziario da cui sottrarsi, quello che ti succhia il sangue per mantenere sesso droga e rock 'n' roll alle "truppe" di mercenari al soldo della politica, fino a quando, cioè, questo Stato sarà cosi estraneo e lontano dal popolo sovrano, tutto sarà possibile, ma sarà impossibile parlare di Democrazia e di Europa.
Del resto quest'Italia sta a quest'Europa, come un vitellone spiantato, tirato e liftato sta ad un club di ottuagenarie possidenti e viziosi: entrambi patetici e pericolosamente privi di ogni interesse per la sopravvivenza e per il futuro delle nuove generazioni.
"Il Quarto Stato" - Giuseppe Pellizza da Volpedo |
martedì 22 aprile 2014
lunedì 21 aprile 2014
Buona Pasqua
Nell'ora
della Resurrezione di Gesù, auguro buona Pasqua a tutti i credenti.
A quelli come me che vorrebbero profondamente credere, ma non ci riescono,
dedico queste foto che potrebbero essere la prova dell'esistenza di un
divino, se tanta bellezza esiste
malgrado noi. A loro auguro la resurrezione dei vivi, del collega di
lavoro tronfio e vuoto, del barista che ti fa un caffè annacquato, del
medico che opera per fare budget, di chi sotterra rifiuti, di chi
distrugge il territorio in nome dell'energia pulita e fra vent'anni
mangerà le celle dei pannelli fotovoltaici che hanno sostituito i campi
di grano, di chi governa i destini di chi non è ancora nato, di chi
abbandona la vita ai bordi delle strade e davanti ai portoni delle
chiese. Auguro che torni loro la vista.
Queste foto sono la mia Pasqua, perché
la Pasqua è una condizione dello spirito, è la primavera dell'anima, e
per vederla mi sono convertita alle lenti progressive, per viverla mi
sono sporcata le mani di terra. Ma ho dovuto rinunciare ad avere unghie
perfette.
venerdì 18 aprile 2014
Addio Gabo...
Se Dio, per un istante, dimenticasse che sono un pupazzetto di stoffa e mi donasse un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma in fin dei conti, penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose non per quanto valgono, ma per quello che esprimono .
Dormirei poco, sognerei di più, capendo che per ogni minuto in cui chiudiamo gli occhi perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei quando gli altri si fermano, mi risveglierei quando gli altri si coricano.
Ascolterei quando gli altri parlano e… come saprei godermi un buon gelato al cioccolato!
Se Dio mi facesse dono di un ritaglio di vita vestirei senza fronzoli, mi butterei di pancia al sole, lasciando scoperto non solo il mio corpo, ma pure la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e attenderei così l’arrivo del sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh, sulle stelle, una poesia di Benedetti; e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Annaffierei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine, e l’incarnato bacio di quei petali.
Dio mio, se io avessi uno scampolo di vita.
Non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo che la amo. Ad ogni donna e ad ogni uomo farei capire che sono loro i miei prescelti e vivrei innamorato dell’amore.
Agli uomini dimostrerei che sbagliano quando pensano che uno smette di innamorarsi perché invecchia, ignorando che uno invecchia proprio perché ha smesso di innamorarsi!
A un bambino darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare.
Ai vecchi insegnerei che la morte non è fatta di vecchiaia, ma di oblio.
Tante cose ho imparato, da voi uomini.
Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza capire che la vera felicità sta nel modo di salire quel pendio.
Ho imparato che quando un neonato afferra col suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo fa per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare un altro uomo dall’alto in basso soltanto quando si appresta ad aiutarlo a rialzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma in verità di poco mi serviranno, perché quando mi metteranno dentro quella valigia starò, infelicemente, già morendo.
Dì sempre quel che senti e fa quello che pensi.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedrò dormire, ti abbraccerei forte e chiederei al Signore di poter essere il guardiano della tua anima.
Se sapessi che è questa l’ultima volta che ti vedrò uscire da quella porta, ti darei un abbraccio, un bacio e ti chiamerei poi indietro per continuare a darteli.
Se sapessi che questa è l’ultima volta che sentirò la tua voce, registrerei ognuna delle tue parole per poter ascoltarle una e un’altra volta, all’infinito.
Se sapessi che sono questi gli ultimi minuti che mi restano per guardarti, ti direi “ti amo”, senza pensare, scioccamente, che tu lo sai da sempre.
C’è sempre un domani e la vita di solito ci offre la possibilità di rifare ogni cosa per bene, ma se mi sbagliassi e l’oggi fosse tutto quanto ci rimane, mi piacerebbe dirti questo, che ti amo, e che non mi riuscirà di dimenticarti.
Nessuno, vecchio o giovane, ha il domani assicurato. Oggi potrebbe essere l’ultima volta che vedi coloro che contano per te.
Per questo non aspettare, fallo ora , perché se quel domani infine non arriva, rimpiangerai il giorno in cui non trovasti il tempo di un sorriso, un abbraccio, un bacio; troppo occupato per concedere alla vita la sua ultima grazia.
Tieni coloro che ami vicino al cuore, sussurragli all’orecchio che hai bisogno di loro, amali, trattali bene, e trova del tempo per dire “mi dispiace”, “scusami”, “per favore”, “grazie” , voglio dire tutte quelle parole d’amore che hai in grembo.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti.
Chiedi la forza e la saggezza per esprimerli. Dimostra ai tuoi amici quanto tieni a loro.
(Gabriel Garcia Marquez - "Lettera di addio")
Darei valore alle cose non per quanto valgono, ma per quello che esprimono .
Dormirei poco, sognerei di più, capendo che per ogni minuto in cui chiudiamo gli occhi perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei quando gli altri si fermano, mi risveglierei quando gli altri si coricano.
Ascolterei quando gli altri parlano e… come saprei godermi un buon gelato al cioccolato!
Se Dio mi facesse dono di un ritaglio di vita vestirei senza fronzoli, mi butterei di pancia al sole, lasciando scoperto non solo il mio corpo, ma pure la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e attenderei così l’arrivo del sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh, sulle stelle, una poesia di Benedetti; e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Annaffierei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine, e l’incarnato bacio di quei petali.
Dio mio, se io avessi uno scampolo di vita.
Non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo che la amo. Ad ogni donna e ad ogni uomo farei capire che sono loro i miei prescelti e vivrei innamorato dell’amore.
Agli uomini dimostrerei che sbagliano quando pensano che uno smette di innamorarsi perché invecchia, ignorando che uno invecchia proprio perché ha smesso di innamorarsi!
A un bambino darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare.
Ai vecchi insegnerei che la morte non è fatta di vecchiaia, ma di oblio.
Tante cose ho imparato, da voi uomini.
Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza capire che la vera felicità sta nel modo di salire quel pendio.
Ho imparato che quando un neonato afferra col suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo fa per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare un altro uomo dall’alto in basso soltanto quando si appresta ad aiutarlo a rialzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma in verità di poco mi serviranno, perché quando mi metteranno dentro quella valigia starò, infelicemente, già morendo.
Dì sempre quel che senti e fa quello che pensi.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedrò dormire, ti abbraccerei forte e chiederei al Signore di poter essere il guardiano della tua anima.
Se sapessi che è questa l’ultima volta che ti vedrò uscire da quella porta, ti darei un abbraccio, un bacio e ti chiamerei poi indietro per continuare a darteli.
Se sapessi che questa è l’ultima volta che sentirò la tua voce, registrerei ognuna delle tue parole per poter ascoltarle una e un’altra volta, all’infinito.
Se sapessi che sono questi gli ultimi minuti che mi restano per guardarti, ti direi “ti amo”, senza pensare, scioccamente, che tu lo sai da sempre.
C’è sempre un domani e la vita di solito ci offre la possibilità di rifare ogni cosa per bene, ma se mi sbagliassi e l’oggi fosse tutto quanto ci rimane, mi piacerebbe dirti questo, che ti amo, e che non mi riuscirà di dimenticarti.
Nessuno, vecchio o giovane, ha il domani assicurato. Oggi potrebbe essere l’ultima volta che vedi coloro che contano per te.
Per questo non aspettare, fallo ora , perché se quel domani infine non arriva, rimpiangerai il giorno in cui non trovasti il tempo di un sorriso, un abbraccio, un bacio; troppo occupato per concedere alla vita la sua ultima grazia.
Tieni coloro che ami vicino al cuore, sussurragli all’orecchio che hai bisogno di loro, amali, trattali bene, e trova del tempo per dire “mi dispiace”, “scusami”, “per favore”, “grazie” , voglio dire tutte quelle parole d’amore che hai in grembo.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti.
Chiedi la forza e la saggezza per esprimerli. Dimostra ai tuoi amici quanto tieni a loro.
(Gabriel Garcia Marquez - "Lettera di addio")
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mercoledì 16 aprile 2014
Tu chiamale se vuoi "città metropolitane"...
Oggi è chiaro a tutti che le dimissioni di Scopelliti da Presidente
della Giunta Regionale Calabrese, non sono state un gesto di
responsabilità di Peppe Dj, come lo stesso ha tentato di farci credere
in un primo tempo. Anche perché quel gesto, se pur tardivo, sarebbe
stato il segno tangibile di una "conversione" di Peppe verso un modus
operandi che non gli è mai appartenuto.
In realtà l'annuncio è stata una chiara "minaccia" a tutti i consiglieri regionali e alle loro forze politiche di appartenenza: "O mi candidate e continuate la legislatura con il Vicepresidente per un altro anno abbondante... oppure mi dimetto e tutti subito a casa e immediate elezioni amministrative!".
E poichè le elezioni anticipate non piacciano a nessuno dei cinquanta consiglieri regionali (tantomeno ai loro partiti di appartenenza, tutti impelagati nel pantano della scelta del candidato Presidente) perché nonostante l'introduzione nella legge elettorale della figura dei consiglieri "supplenti", quelli effettivi passeranno da 50 a 30, ponti d'oro di larghe intese per Scopelliti verso Bruxelles.
E intanto a Reggio Calabria, dopo la Fallara, si suicida anche lo Sport a colpi di chiusure per mancanza di agibilità del Palapentimele, del Parco Coni e di tutte le altre strutture sportive della città. Tu chiamale se vuoi "città metropolitane"...
In realtà l'annuncio è stata una chiara "minaccia" a tutti i consiglieri regionali e alle loro forze politiche di appartenenza: "O mi candidate e continuate la legislatura con il Vicepresidente per un altro anno abbondante... oppure mi dimetto e tutti subito a casa e immediate elezioni amministrative!".
E poichè le elezioni anticipate non piacciano a nessuno dei cinquanta consiglieri regionali (tantomeno ai loro partiti di appartenenza, tutti impelagati nel pantano della scelta del candidato Presidente) perché nonostante l'introduzione nella legge elettorale della figura dei consiglieri "supplenti", quelli effettivi passeranno da 50 a 30, ponti d'oro di larghe intese per Scopelliti verso Bruxelles.
E intanto a Reggio Calabria, dopo la Fallara, si suicida anche lo Sport a colpi di chiusure per mancanza di agibilità del Palapentimele, del Parco Coni e di tutte le altre strutture sportive della città. Tu chiamale se vuoi "città metropolitane"...
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Silvio in una casa di riposo? Mortificante! Offensivo!
4 ore
alla settimana per un intero anno, presso una casa di riposo per
anziani, per scontare la pena inflittagli per il reato di frode
fiscale, mi sembrano davvero troppe. È mortificante e offensivo.
Tutta la mia solidarietà al povero Berlusconi e mi dichiaro disponibile a iniziare una battaglia di civiltà giuridica e fiscale in suo favore: invito tutti alla disobbedienza fiscale, scioperiamo dal pagamento delle tasse, evadiamo, eludiamo e frodiamo per i prossimi 30 anni fiscali e chiediamo subito l'affidamento ai servizi per scontare in via anticipata e senza lungaggini processuali, la pena ad un anno di reclusione con affidamento ai servizi. Io per rafforzare il gesto di solidarietà ne sconterei anche 30 di anni, e farei anche 8 ore continue alla settimana, domeniche e festività incluse.
Chi vuole coprire gli altri turni settimanali? :)
Tutta la mia solidarietà al povero Berlusconi e mi dichiaro disponibile a iniziare una battaglia di civiltà giuridica e fiscale in suo favore: invito tutti alla disobbedienza fiscale, scioperiamo dal pagamento delle tasse, evadiamo, eludiamo e frodiamo per i prossimi 30 anni fiscali e chiediamo subito l'affidamento ai servizi per scontare in via anticipata e senza lungaggini processuali, la pena ad un anno di reclusione con affidamento ai servizi. Io per rafforzare il gesto di solidarietà ne sconterei anche 30 di anni, e farei anche 8 ore continue alla settimana, domeniche e festività incluse.
Chi vuole coprire gli altri turni settimanali? :)
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martedì 15 aprile 2014
Peccati di gioventù... :)
Quando ancora credevo che il PD potesse davvero cambiare e lasciare a casa i dinosauri.
Quando ancora non sapevo quel che stavo facendo... :)
Quando ancora non sapevo quel che stavo facendo... :)
CambiareVerso o CambiarePaese (nel senso di "andare via")?
Per recuperare un credito su fatture di 1.500€, oppure per avere la prova dell'insolvenza e passarlo in perdita nella contabilità, un imprenditore italiano deve ricorrere alla procedura esecutiva, chiedere l'emissione di un decreto ingiuntivo, notificarlo, registrarlo e poi eseguirlo.
Per il deposito del decreto occorre prioritariamente autenticare presso un notaio le scritture contabili con un costo che parte da 50,00€ a salire. Poi, nell'ordine, occorre:
- depositare il decreto ingiuntivo con il pagamento del contributo unificato di 42,50€ + 27,00€;
- chiedere le copie del decreto in bollo da 16,00€ per ogni copia per notificarle al debitore;
- pagare la notifica con gli ufficiali o le spese di spedizioni postali;
- se il decreto non verrà opposto, potrà richiedere la formula esecutiva previo pagamento di 400,00€ di registrazione all'Agenzia delle Entrate. E fin qui il malcapitato creditore, a conti fatti, deve pagare allo Stato circa 600,00€ per poterne recuperare 1.500€.
- dopodiché pregare e sperare che il debitore abbia un patrimonio aggredibile per recuperare il capitale originario, per coprire le spese pagate allo Stato ed anche per pagare il lavoro dell'avvocato incaricato.
- se però il debitore non paga e non ha un patrimonio aggredibile, il malcapitato creditore che volesse portare in perdita tale credito, come una corretta contabilità imporrebbe, dovrà comunque iniziare un'azione esecutiva con notifica di precetto e con la prova di avere escusso inutilmente il debitore. Il tutto con un costo aggiuntivo di sole spese vive pari a 200,00€ oltre spese legali successive.
Ora, vabbè che vi daranno gli 80,00€ in più in busta paga e che hanno nominato tre donne ai vertici degli Enti Pubblici Economici, ma cambiare l'Italia per chi ci vive e prova a lavorarci e a viverci da cittadino contribuente, è davvero un'altra cosa...
venerdì 11 aprile 2014
RIP Saverio Strati
Un altro calabrese che muore altrove.
Rest in peace, Saverio Strati...
"Mio padre parlava e lavorava. Lavorava come un treno in corsa. Era sempre in moto, anche mentre mangiava il suo pezzo di pane con olive o fichi secchi o frutta. Mangiava, parlava e faceva sempre qualcosa. Tagliava un rametto, aggiustava una vite, toglieva una foglia, portava erba ai conigli, preparava il beverone per i porci. Era bravo a potare, a innestare, a seminare; a mietere non c'era un altro che l'eguagliasse. Allevava la vigna come gli uomini di lassù che da un filare di viti ricavavano mosto che noi non ne ricaviamo, a causa della vecchia maniera, neanche da mille viti. E mille viti richiedono il doppio del doppio terreno e più della doppia della doppia fatica. Fra l'altro lassù usano la macchina in tutto."
Rest in peace, Saverio Strati...
"Mio padre parlava e lavorava. Lavorava come un treno in corsa. Era sempre in moto, anche mentre mangiava il suo pezzo di pane con olive o fichi secchi o frutta. Mangiava, parlava e faceva sempre qualcosa. Tagliava un rametto, aggiustava una vite, toglieva una foglia, portava erba ai conigli, preparava il beverone per i porci. Era bravo a potare, a innestare, a seminare; a mietere non c'era un altro che l'eguagliasse. Allevava la vigna come gli uomini di lassù che da un filare di viti ricavavano mosto che noi non ne ricaviamo, a causa della vecchia maniera, neanche da mille viti. E mille viti richiedono il doppio del doppio terreno e più della doppia della doppia fatica. Fra l'altro lassù usano la macchina in tutto."
"Il selvaggio di Santa Venere", 1987)
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giovedì 10 aprile 2014
Cattolicesimo: u' peccatu ammucciatu è mienzu perdunato
Della serie: u' peccatu ammucciatu è mienzu perdunato (il peccato nascosto è per metà perdonato).
Ma Dio non è quello che vede tutto???
Ma Dio non è quello che vede tutto???
Bindi alla scoperta dell'acqua calda: "Massoneria ed esponenti delle forze dell’ordine coprono la ‘Ndrangheta.”
Ma va???? E dire che non ci eravamo mai accorti di nulla in tutti questi anni!
Eppure eravamo stati zitti e non lo avevamo detto nemmeno per dare solo fiato alla bocca.
Questa sì che è una notizia. Una scoperta!
Ma Rosy Bindi fino ad ora con quale Calabria ha pensato di relazionarsi?
Sono basita...
La forza della ‘Ndrangheta “risiede nella zona grigia ed anche esponenti delle forze dell’ordine. Una zona grigia che fa da anello di congiunzione con i poteri criminali e che, in questo territorio, gode di una grande copertura dalla Massoneria”.
Lo ha detto la Presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, nel corso di una conferenza stampa al termine delle audizioni svoltesi oggi nella prefettura di Vibo Valentia.
Eppure eravamo stati zitti e non lo avevamo detto nemmeno per dare solo fiato alla bocca.
Questa sì che è una notizia. Una scoperta!
Ma Rosy Bindi fino ad ora con quale Calabria ha pensato di relazionarsi?
Sono basita...
La forza della ‘Ndrangheta “risiede nella zona grigia ed anche esponenti delle forze dell’ordine. Una zona grigia che fa da anello di congiunzione con i poteri criminali e che, in questo territorio, gode di una grande copertura dalla Massoneria”.
Lo ha detto la Presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, nel corso di una conferenza stampa al termine delle audizioni svoltesi oggi nella prefettura di Vibo Valentia.
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Storia dell'Arte e Geografia: salviamone l'insegnamento firmando la petizione
Che mondo sarebbe senza?
La riforma Gelmini ha ridotto drasticamente le ore di insegnamento della Geografia e della Storia dell'Arte al punto da provocarne la sostanziale abolizione.
La petizione Change.org chiede al nuovo Ministro dell'Istruzione e al Presidente del Consiglio, di dichiarare pubblicamente la volontà di riparare ai danni causati dalla riforma Gelmini e garantire già a partire dal prossimo anno scolastico, una chiara svolta in tal senso.
La riforma Gelmini ha ridotto drasticamente le ore di insegnamento della Geografia e della Storia dell'Arte al punto da provocarne la sostanziale abolizione.
La petizione Change.org chiede al nuovo Ministro dell'Istruzione e al Presidente del Consiglio, di dichiarare pubblicamente la volontà di riparare ai danni causati dalla riforma Gelmini e garantire già a partire dal prossimo anno scolastico, una chiara svolta in tal senso.
clicca per firmare la petizione |
mercoledì 9 aprile 2014
Ci possiamo permettere di essere europeisti?
Sono una europeista, ma mi pongo la domanda se ce lo possiamo ancora permettere.
Mi spiego meglio: per stare in Europa, l'Italia non deve soltanto rispettare il patto di stabilità e "compagnia bella", ma deve finanziare l'Europa, contribuire a costituire quella "cassa", quel "gruzzoletto" che poi l'Europa rigira ai Paesi membri in ragione degli obiettivi da raggiungere, quelli che ci si è prefissati.
L'Italia e le sue Regioni, conti alla mano, non sanno spendere i finanziamenti a noi destinati, anzi, hanno più volte dimostrato di sprecarli, di perderli, di non essere in grado di indirizzarli verso un progetto omogeneo di rilancio economico del territorio, o di non sapere controllare la spesa, alimentando o favorendo gli investimenti di gruppi industriali o di furbastri del Nord, nelle zone industriali del Sud (penso in Calabria a San Ferdinando, a Piano Lago, ad Amantea ecc. ecc) o negli altri Stati ad "obiettivo convergenza". E ciò al solo fine di intercettare ed accaparrarsi i soldi europei.
Ma consumando in tal modo il territorio, impoverendo il mercato, alterando la competitività tra le imprese, danneggiando quelle calabresi magari non ammesse ai fondi europei, drogando un sistema economico in favore dei colossi dell'industria e della distribuzione.
Stare in Europa in queste condizioni è come essere iscritti ad un club esclusivo e costoso e non essere in grado di godere dei benefici che ne derivano.
A meno che l'obiettivo non sia effettivamente quello proclamato creare e condividere le opportunità per ridurre il divario economico, strutturale e culturale tra le diverse regioni dell'Europa, ma quello di finanziare sempre le stesse imprese, gli stessi imprenditori, i soliti professionisti, per il tramite di un Ente apparentemente terzo che si chiama Europa, anche confidando nella nostra incapacità di presentare un progetto o nella nostra ingordigia di presentarlo e farlo finanziare solo se è quello del nostro amico o compare. Che poi mi vota alle primarie e alle elezioni!
In buona sostanza distraendo risorse economiche dai sevizi primari dei cittadini calabresi, campani, italiani in genere, in favore di imprese, di gruppi economici e politici che fanno parte del "direttivo ristretto del club"... mentre noi siamo solo tesserati paganti.
Mi spiego meglio: per stare in Europa, l'Italia non deve soltanto rispettare il patto di stabilità e "compagnia bella", ma deve finanziare l'Europa, contribuire a costituire quella "cassa", quel "gruzzoletto" che poi l'Europa rigira ai Paesi membri in ragione degli obiettivi da raggiungere, quelli che ci si è prefissati.
L'Italia e le sue Regioni, conti alla mano, non sanno spendere i finanziamenti a noi destinati, anzi, hanno più volte dimostrato di sprecarli, di perderli, di non essere in grado di indirizzarli verso un progetto omogeneo di rilancio economico del territorio, o di non sapere controllare la spesa, alimentando o favorendo gli investimenti di gruppi industriali o di furbastri del Nord, nelle zone industriali del Sud (penso in Calabria a San Ferdinando, a Piano Lago, ad Amantea ecc. ecc) o negli altri Stati ad "obiettivo convergenza". E ciò al solo fine di intercettare ed accaparrarsi i soldi europei.
Ma consumando in tal modo il territorio, impoverendo il mercato, alterando la competitività tra le imprese, danneggiando quelle calabresi magari non ammesse ai fondi europei, drogando un sistema economico in favore dei colossi dell'industria e della distribuzione.
Stare in Europa in queste condizioni è come essere iscritti ad un club esclusivo e costoso e non essere in grado di godere dei benefici che ne derivano.
A meno che l'obiettivo non sia effettivamente quello proclamato creare e condividere le opportunità per ridurre il divario economico, strutturale e culturale tra le diverse regioni dell'Europa, ma quello di finanziare sempre le stesse imprese, gli stessi imprenditori, i soliti professionisti, per il tramite di un Ente apparentemente terzo che si chiama Europa, anche confidando nella nostra incapacità di presentare un progetto o nella nostra ingordigia di presentarlo e farlo finanziare solo se è quello del nostro amico o compare. Che poi mi vota alle primarie e alle elezioni!
In buona sostanza distraendo risorse economiche dai sevizi primari dei cittadini calabresi, campani, italiani in genere, in favore di imprese, di gruppi economici e politici che fanno parte del "direttivo ristretto del club"... mentre noi siamo solo tesserati paganti.
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