mercoledì 9 aprile 2014

Ci possiamo permettere di essere europeisti?

Sono una europeista, ma mi pongo la domanda se ce lo possiamo ancora permettere.
Mi spiego meglio: per stare in Europa, l'Italia non deve soltanto rispettare il patto di stabilità e "compagnia bella", ma deve finanziare l'Europa, contribuire a costituire quella "cassa", quel "gruzzoletto" che poi l'Europa rigira ai Paesi membri in ragione degli obiettivi da raggiungere, quelli che ci si è prefissati.  

L'Italia e le sue Regioni, conti alla mano, non sanno spendere i finanziamenti a noi destinati, anzi, hanno più volte dimostrato di sprecarli, di perderli, di non essere in grado di indirizzarli verso un progetto omogeneo di rilancio economico del territorio, o di non sapere controllare la spesa, alimentando o favorendo gli investimenti di gruppi industriali o di furbastri del Nord, nelle zone industriali del Sud (penso in Calabria a San Ferdinando, a Piano Lago, ad Amantea ecc. ecc) o negli altri Stati ad "obiettivo convergenza". E ciò al solo fine di intercettare ed accaparrarsi i soldi europei.
Ma consumando in tal modo il territorio, impoverendo il mercato, alterando la competitività tra le imprese, danneggiando quelle calabresi magari non ammesse ai fondi europei, drogando un sistema economico in favore dei colossi dell'industria e della distribuzione. 
Stare in Europa in queste condizioni è come essere iscritti ad un club esclusivo e costoso e non essere in grado di godere dei benefici che ne derivano.
A meno che l'obiettivo non sia effettivamente quello proclamato creare e condividere le opportunità per ridurre il divario economico, strutturale e culturale tra le diverse regioni dell'Europa, ma quello di finanziare sempre le stesse imprese, gli stessi imprenditori, i soliti professionisti, per il tramite di un Ente apparentemente terzo che si chiama Europa, anche confidando nella nostra incapacità di presentare un progetto o nella nostra ingordigia di presentarlo e farlo finanziare solo se è quello del nostro amico o compare. Che poi mi vota alle primarie e alle elezioni!
In buona sostanza distraendo risorse economiche dai sevizi primari dei cittadini calabresi, campani, italiani in genere, in favore di imprese, di gruppi economici e politici che fanno parte del "direttivo ristretto del club"... mentre noi siamo solo tesserati paganti.


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http://www.restoalsud.it/2014/04/09/la-calabria-non-spende-i-soldi-delleuropa/
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